Una svolta terapeutica verso la normalizzazione della vita con HIV, ma la diffusione resta ancora limitata
Le terapie long-acting contro l’HIV rappresentano una delle innovazioni più promettenti nella lotta all’infezione. Con una somministrazione ogni due mesi, anziché quotidiana, queste terapie stanno dimostrando non solo un’elevata efficacia clinica, ma anche un impatto positivo sull’aderenza terapeutica e sulla percezione sociale delle persone con HIV.
La 17ª edizione di ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research ha offerto uno spaccato aggiornato sui progressi della ricerca in Italia, mettendo in evidenza il potenziale delle terapie iniettabili a lunga durata d’azione (long-acting).
Terapie Long-Acting: Efficaci su Tutti i Profili, Ma Ancora Poco Diffuse
Attualmente in Italia sono oltre 140.000 le persone in trattamento per HIV, ma la penetrazione delle terapie long-acting si ferma attorno al 10% nei centri clinici più strutturati, risultando quasi assente in molti altri. I dati mostrano una risposta positiva in tutte le fasce d’età, inclusi gli over 65, ma ostacoli organizzativi e burocratici ne frenano l’adozione su larga scala.
La Prevenzione con la PrEP Long-Acting: Cabotegravir sotto esame AIFA
L’altro fronte decisivo nella lotta contro l’HIV riguarda la prevenzione. In particolare, la profilassi pre-esposizione (PrEP) a base di Cabotegravir long-acting, che può essere somministrata ogni due mesi, potrebbe rivoluzionare l’approccio preventivo per le persone a rischio, come i sex worker o le giovani donne, migliorando l’aderenza rispetto alla classica pillola giornaliera.
Attualmente, la PrEP iniettabile è disponibile solo attraverso un programma speciale rivolto a pazienti selezionati in alcuni centri di eccellenza come l’INMI Spallanzani di Roma, gli ospedali milanesi Sacco, San Raffaele, Niguarda e il centro di Padova. È in corso presso AIFA la valutazione per l’inserimento del farmaco nei regimi rimborsabili.
Risultati Preliminari Positivi: Alta Aderenza e Nessun Effetto Collaterale Rilevante
I primi dati raccolti nell’ambito del programma speciale evidenziano un alto tasso di gradimento e di aderenza alla terapia, con assenza di effetti collaterali significativi. Questa evidenza conferma che l’HIV può essere gestito in modo sempre più personalizzato e meno invasivo, offrendo una migliore qualità della vita e riducendo lo stigma associato alla malattia.
L’Italia è pronta per una nuova era nella gestione dell’HIV
Le terapie long-acting e la PrEP a lunga durata rappresentano un cambio di paradigma nella gestione dell’HIV. Tuttavia, la loro diffusione resta marginale e richiede interventi di sistema per garantire l’accesso equo in tutto il territorio nazionale. L’approvazione della rimborsabilità da parte di AIFA e una maggiore consapevolezza tra operatori sanitari e pazienti potrebbero accelerare questa trasformazione.