Migliora la sopravvivenza nella forma più aggressiva del carcinoma mammario. In Italia 8.000 nuovi casi ogni anno.
Un passo avanti significativo nella lotta contro una delle forme più aggressive di carcinoma mammario: il tumore al seno triplo negativo (TNBC). Nuovi dati clinici presentati al Congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO) confermano l’efficacia di un innovativo anticorpo-farmaco coniugato, il datopotamab deruxtecan, che apre nuove prospettive di trattamento per migliaia di pazienti.
Una nuova frontiera terapeutica
Il tumore al seno triplo negativo rappresenta circa il 15% dei 55.000 casi di carcinoma mammario diagnosticati ogni anno in Italia, colpendo circa 8.000 donne. Si tratta di una forma particolarmente aggressiva, resistente a molte terapie convenzionali e spesso con prognosi sfavorevole.
Il datopotamab deruxtecan, appartenente alla nuova classe dei farmaci anticorpo-coniugati (ADC), agisce veicolando la chemioterapia direttamente all’interno delle cellule tumorali, limitando i danni ai tessuti sani. I risultati dello studio di fase 3 Tropion-Breast02, condotto su 644 pazienti con TNBC localmente recidivante, inoperabile o metastatico non candidabili all’immunoterapia, mostrano un miglioramento rilevante della sopravvivenza libera da progressione di malattia rispetto alla chemioterapia standard.
Risultati clinici incoraggianti
Il nuovo farmaco ha dimostrato una riduzione del 43% del rischio di progressione della malattia o di morte, e un prolungamento medio della sopravvivenza di 5 mesi.
“L’anticorpo coniugato ha quasi raddoppiato il tempo libero da progressione rispetto alla chemioterapia,” spiega Giampaolo Bianchini, responsabile del Gruppo Mammella dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e docente dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
“Questi risultati – aggiunge – sono particolarmente rilevanti perché riguardano pazienti con recidiva precoce, condizione finora priva di efficaci opzioni terapeutiche.”
Un impatto profondo sulla qualità di vita
Il tumore al seno triplo negativo colpisce frequentemente donne giovani, spesso sotto i 50 anni, nel pieno della loro vita familiare e professionale.
“L’impatto psicologico e sociale è notevole – sottolinea Giuseppe Curigliano, presidente eletto di ESMO –. Per questo è fondamentale disporre di terapie innovative capaci non solo di prolungare la sopravvivenza, ma anche di preservare la qualità della vita delle pazienti.”
Prospettive future
I dati del Tropion-Breast02 rappresentano una svolta terapeutica per un tumore che fino a oggi disponeva di limitate opzioni di trattamento. Gli esperti evidenziano come gli anticorpi-farmaco coniugati possano costituire una nuova strategia chiave nella medicina di precisione oncologica, offrendo una target therapy efficace e meno invasiva.