Piccoli anelli nel genoma: la sorprendente scoperta che cambia la visione della mitosi

Una nuova ricerca del MIT, Massachusetts Institute of Technology, svela che durante la divisione cellulare il genoma non si “resetta” del tutto, ma conserva minuscoli anelli tridimensionali che potrebbero custodire la memoria genetica della cellula.

Per decenni, i biologi hanno creduto che, durante la mitosi, la fase in cui una cellula si divide per formare due cellule figlie, la complessa organizzazione tridimensionale del genoma venisse completamente smantellata. L’idea dominante era che i cromosomi si compattassero in una struttura densa e ordinata, ma priva di qualsiasi traccia della rete di interazioni regolatorie che controllano l’espressione dei geni.

Una nuova scoperta, pubblicata dal Massachusetts Institute of Technology (MIT), cambia radicalmente questa prospettiva. Utilizzando una tecnica avanzata di mappatura ad altissima risoluzione chiamata Region-Capture Micro-C (RC-MC), i ricercatori hanno individuato minuscoli anelli genomici, o micro-loop, che persistono anche durante la mitosi.


Il genoma non scompare: rimane la sua “impronta 3D”

La scoperta, guidata dal team del MIT Department of Biology, rivela che durante la divisione cellulare non tutto viene azzerato: una parte della complessa architettura 3D del DNA resta intatta.

In particolare, i ricercatori hanno identificato microcompartimenti — minuscoli anelli che collegano regioni specifiche del DNA, come promotori ed enhancer, elementi fondamentali per l’attivazione o la repressione dei geni.

Queste strutture, invisibili con le tecniche precedenti, sembrano resistere al processo di compattazione cromosomica tipico della mitosi. Mentre le grandi organizzazioni del genoma — i cosiddetti TAD (Topologically Associating Domains) e i compartimenti A/B — scompaiono, questi micro-loop non solo sopravvivono, ma in alcuni casi si rafforzano.


La tecnica RC-MC: un salto di risoluzione nella mappatura del DNA

Per arrivare a questo risultato, il team del MIT ha utilizzato la tecnica RC-MC (Region Capture Micro-C), un’evoluzione della tecnologia di cattura conformazionale che permette di osservare le interazioni fisiche tra le regioni del genoma con un dettaglio senza precedenti.

Grazie a questa metodologia, è stato possibile individuare anelli di DNA così piccoli da essere rimasti finora completamente nascosti. Questa capacità di “vedere l’invisibile” offre una nuova lente con cui osservare la dinamica tridimensionale del genoma nelle varie fasi del ciclo cellulare.


Micro-loop come “memoria genetica”

Secondo gli autori, questi piccoli anelli potrebbero avere un ruolo cruciale nel mantenere la “memoria” delle interazioni regolatorie tra un ciclo cellulare e l’altro. In pratica, anche durante la divisione, la cellula conserverebbe una sorta di “mappa” di riferimento per sapere quali geni attivare una volta completata la mitosi.

Questa ipotesi apre scenari completamente nuovi per la biologia della regolazione genica. Se confermata, la scoperta potrebbe spiegare come le cellule riescano a preservare la propria identità — ad esempio, come una cellula epatica o neuronale mantenga le sue funzioni anche dopo innumerevoli divisioni.


Implicazioni per medicina e biotecnologie

La scoperta dei micro-loop ha implicazioni potenzialmente enormi in diversi campi:

  • Oncologia: comprendere come la struttura 3D del genoma si altera nei tumori potrebbe portare a nuovi bersagli terapeutici.
  • Terapie geniche: conoscere meglio le interazioni tra promotori ed enhancer durante la divisione cellulare può migliorare la precisione nell’attivazione di geni terapeutici.
  • Biologia dello sviluppo: la presenza di micro-loop potrebbe spiegare la fedeltà con cui le cellule mantengono la loro funzione durante la crescita e il differenziamento.

Un nuovo paradigma nella visione del genoma

La ricerca del MIT segna un passo avanti importante nella comprensione della biologia del genoma 3D. Ciò che un tempo sembrava un caos molecolare durante la mitosi si rivela, invece, una struttura finemente organizzata e dinamica.

Questi minuscoli anelli del DNA potrebbero rappresentare la chiave per comprendere la continuità genetica tra le generazioni cellulari, e quindi un tassello fondamentale per decifrare i meccanismi alla base della vita stessa.


Grazie a questa scoperta, la mitosi non appare più come un “punto zero” della regolazione genica, ma come una fase in cui il genoma conserva, in miniatura, la memoria delle proprie funzioni.

La biologia molecolare entra così in una nuova era, dove anche il più piccolo anello può raccontare una grande storia.

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