Mondiali 2014. Italia, indispensabile battere la Costa Rica

Le grandi quasi tutte  in affanno 

ROMA – L’Italia, si è trasferita a Recife, dove oggi  pomeriggio (ore 18) affronterà la Costa Rica confidando  in una seconda vittoria finalizzata a quel passaggio del turno di qualificazione che, dopo il successo dell’Uruguay contro l’Inghilterra, si è alquanto complicato, dovendo  confrontarsi, martedì 24, proprio con l’undici di Tabarez in uno scontro chiarificatore delle posizioni finali. 

Per ora, nel nostro girone, l’Inghilterra è quasi al commiato, e, solo dopo la partita di stasera col Costa Rica, sarà possibile abbozzare delle ipotesi realistiche: è chiaro che acciuffando altri tre punti, portandosi a quota sei, Italia-Uruguay sarebbe giocata con minore assillo….     

In questi giorni gli azzurri, smaltiti gli entusiasmi per il felice esordio a Brazil 2014,  sono stati al centro dell’attenzione per il possibile recupero degli  infortunati, Buffon e De Sciglio, sull’utilizzo dei  quali, però, solo all’ultimo momento verranno sciolte le riserve. Ma Prandelli è alle prese con la sistemazione dell’intera difesa, visto che Paletta, dopo la precedente, traballante,  prestazione,per giudizio unanime, non è ripresentabile, che Chiellini sulla fascia manifesta qualche limite e, quindi dovrà essere riportato al centro dell’area, che pure Barzagli e De Rossi hanno avuto qualche acciacco. 

Ricapitolando: se Buffon avesse l’ok medico si riprenderebbe il posto altrimenti sarebbe sostituito ancora dallo splendido Sirigu che l’aveva rimpiazzato al meglio; Abate o De Sciglio andrebbero su una delle due fasce insieme alla rivelazione Darmian consentendo a Chiellini di riprendersi il comando della difesa insieme a Barzagli o, al limite,  a Bonucci.    A centrocampo, insieme a Pirlo e De Rossi, si vocifera un ingresso di Thiago Motta al posto di Verratti, in questi giorni apparso un pò in affanno ma non si esclude la sorpresa Parolo, un elemento molto dinamico, in grado di contrastare la velocità dei costaricensi.  Nessun dubbio su Candreva e Marchisio a far da sponda a Balotelli.

Comunque, al di là di questi dubbi, per l’Italia, questa si presenta come l’occasione favorevole per prendere il volo e, se si vuole continuare a sognare, si dovrà puntare al successo, nonostante di fronte si troverà una delle rivelazioni (occhio alla punta Campbell) del torneo che, stando alle dichiarazioni fatte dai suoi uomini, non ha alcuna intenzione di mollare la presa sulla scia degli entusiasmi creati. Pertanto, avrà pure  ragione Prandelli a non fidarsi  della Costa Rica ma l’Italia è pur sempre l’Italia….         

Le cosiddette grandi  (qualcuna ex)  

Chi avrebbe mai pensato che appena dopo le primissime partite, a trovarsi in difficoltà sarebbero state proprio le presunte grandi ?  Del quartetto candidato alla vittoria finale,  Brasile, Argentina, Spagna e Germania, solo quest’ultima si è dimostrata, con il gioco e con i gol, all’altezza della propria fama, consolidando la posizione di leader.  Le altre tre,  o hanno vinto grazie allo spunto  di un campione ma senza spettacolarizzare (l’Argentina, ringrazia Messi), oppure, alla seconda partita, hanno confermato le lacune della prima, facendo solo un risultato parziale (Brasile, scialbo 0-0 con un pimpante Messico) o,  addirittura, confermando il tracollo e preparandosi al rientro anticipato e sorprendente  (Spagna umiliata anche dal Cile).  

Spagna, adios  ! 

La Spagna, in questo mondiale ha costituito la sorpresa maggiore: dopo due partite ne esce distrutta,  frantumata dall’Olanda prima e affossata dal Cile successivamente;  ormai,  è assodato che, dopo almeno quattro anni di dominio (due europei e un mondiale), è arrivata la fine di un ciclo. Poche le critiche da parte dei media spagnoli, fra i quali,  diversi hanno addirittura ringraziato i giocatori per aver consentito alla loro nazione di primeggiare in Europa e nel mondo, sia a livello di club che di nazionale. E,  forse, anche per questo, la fame di vittorie è andata via via scemando, avendo raggiunto una fin troppa sazietà, di risultati e di notorietà. 

Proprio il girone dei campioni del mondo in carica è quello già deciso nelle qualificazioni che, al di là delle posizioni finali, andranno meritatamente a Olanda e Cile, due gran belle realtà, nello scenario mondiale, nelle quali primeggiano fior di nomi  (De Jong, Sneijder, Van Persie, Robben, Vidal, Sanchez) che hanno mostrato ancora tanta voglia di vincere.    

Germania, oltre le previsioni  

La Germania, al contrario della Spagna, non solo ha stravinto contro il Portogallo ma ha, soprattutto, fatto capire, da subito, l’entità della sua forza, basata su di un gioco corale in ogni settore ed evidenziando in Muller il candidato al titolo di capocannoniere, la punta che, al momento giusto,  concretizza il lavoro della squadra.    Proprio il contrario del Portogallo che mai è stato capace di mettere Cristiano Ronaldo in posizione da gol e il bomber  del Real  Madrid , alla fine,  se n’è uscito fra i fischi,  oltre che deluso per questa ennesima prestazione negativa della sua nazionale che, se vuole aspirare al secondo posto deve assolutamente superare gli Stati Uniti nello scontro diretto di lunedì.      

Se il Brasile è questo…..  

Non è riuscita al Brasile la vittoria bis col Messico e qualcuno ha ironicamente detto perché stavolta è mancato l’aiutino arbitrale… Da quanto  visto o, meglio, non visto, il Brasile, presentato  favorito  n.1 al trionfo finale,  appare, da oggi, una previsione più ironica che realistica e i bookmakers farebbero bene a cambiargli le quote.  Si è manifestato più o meno lo stesso Brasile che aveva fatto fatica a battere la Croazia nella gara di esordio:  gioco di squadra solo a tratti, reparti slegati,  difesa preoccupata al punto tale che persino Thiago Silva rimedia una giusta ammonizione per fermare l’avversario, attacco inesistente o quasi,  con  il quasi riferibile al solo Neymar, l’unico a sfiorare il gol ma il neo biondo catalano non ha potuto contare sull’aiuto di nessuno, men che meno sull’ombra  dell’altro attaccante trentunenne, quel Fred che in Italia sarebbe già troppo vederlo svernare in qualche squadra di Lega Pro e, invece, lo si ritrova al centro dell’attacco  verde oro in Brazil 2014….

Decisiva per l’undici di Scolari la partita con il Camerun nella quale i brasiliani devono darsi una mossa per evitare sorprese perché Croazia e, soprattutto,  Messico incombono.  

Argentina, solo buona la prima ma… 

L’Argentina, vincendo di misura con la Bosnia, ha superato, forse, l’avversario più ostico, acchiappando tre preziosi punti, ma, con una prestazione non certamente all’altezza dell’organico che si ritrova; era riuscita a portarsi in vantaggio grazie ad un’autorete e, una volta raggiunta, ha, poi, vinto per una splendida invenzione di Leo Messi. La seconda partita con l’Iran di sabato potrebbe offrire maggiori lumi sull’effettivo stato di forma sull’undici sudamericano.     

Russia, un diavolo per…Capello

Altra sorpresa  in negativo la Russia di Fabio Capello, fermata sul pari da una sorprendente Corea del Sud, andata  in vantaggio per una papera del portiere, alla quale si era rimediato, senza, però, che i sovietici riuscissero, poi, a ribaltare il risultato a loro favore, essendosi fatti irretire nella ragnatela asiatica.  Sotto certi aspetti,  alla Russia è andata pure bene per aver almeno incamerato un punto, mentre  la Corea gioisce per l’inaspettato colpaccio; l’unico ad esserci rimasto male è  stato Capello il quale, ovviamente, in funzione della modestia degli avversari, aveva programmato i tre punti per presentarsi appaiato col Belgio che, ora, nella prossima sfida diretta di domenica prossima, sarà avvantaggiato e pronto a prendere il volo. Dopo questo inatteso pareggio, anche la Russia è già in affanno ma, da quanto visto finora negli altri gironi, c’è chi sta sicuramente peggio.   

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