ROMA – Diceva Veronica Lario, ex moglie di Berlusconi. “ Aiutatelo, se siete suo amici dovete aitarlo”. Aveva capito tutto.
E’ il caso di ripetere, di rilanciare , il grido di soccorso. Verrebbe voglia dire che sono affari di Berlusconi, se un giorno sì e l’altro pure, si dedica al suo gioco preferito, quello di dire una cosa e il suo contrario. Se sbrocca, si tenga la sboccatura. Il guaio è che ancora conta, sempre meno ma conta, nelle decisioni che riguardano il futuro del nostro paese. Se facesse cadere il governo Monti, per esempio, cambierebbe la situazione politica. Si andrebbe subito alle elezioni. Ora dice che non lo farà, era stato frainteso. Ma non abbandona l’idea di mettere in campo una “ sua “ lista, con in testa le “ sue “ girls, o amazzoni come qualcuno le chiama, malignamente ricordando che il berlusca ha sempre in, invita a cena cin Alfano al quale non aveva rivolto più la parola facendogli sapere che se si diverte con le primarie faccia pure, ma lui non sgancia neppure un euro e le casse del partito sono vuote.Tanti euro sono stati spesi per finanziare questo o quel parlamentare che aveva bisogno e in cambio passava dal centrosinistra, uomini di Di Pietro in particolare al Pdl. Ad Alfano la cena andava di traverso e sperava in cuor suo che Berlusconi restasse il più possibile in vacanza a Malindi, ospita del resort di Briatore.
Ma lui prima di far le valigie ne ha combinata un’altra delle sue. Intanto Bruno Vespa, il primo amore non si scorda mai, ha in fattura un nuovo libro-intervista con il cavaliere ( la conversazione risale al 29 ottobre) che ha autorizzato, meglio dire ordinato, di rendere note alcune parti fra cui quella relativa alla legge elettorale. Ora si scopre che lui è sempre stato un acerrimo nemico delle preferenze e che il suo modello è quello spagnolo . Ma come, dice, non vedete che personaggi come Fiorito e Zambetti sono proprio figli delle preferenze? Vade retro, ci vuole il modello spagnolo perché assicura la governabilità facendo fuori i partiti minori. Ma il bello, il brutto secondo noi, deve ancora venire. Una ne fa una ne pensa. Prima della cena con Alfano ha pensato bene di fare una capatina a Montecatini,fanghi, laser terapia, una accurata visita ortopedica. Poi è andato a mangiare in una enoteca della città termale. E davanti ad in piatto, l’oste non detto cosa abbia servito al cavaliere, ha delineato la strategia per la campagna elettorale. Su un tovagliolo ha disegnato le linee di fondo. Per vincere le elezioni. Proprio linee. Si vedono quattro assi, uno che separa il vecchio e il nuovo, un altro lo sporco dal pulito. Una linea congiunge pulito e nuovo. Garantisce il cavaliere che la “strategia del tovagliolo” vale il 50 % dei voti , un trionfo. Dice l’oste, Giovanni Rotti, che metterà il tovagliolo in una teca. . “ E’ un autografo che conserverò e rappresenta una sorta di manifesto elettorale”. Può darsi che se Berlusconi si dedica al disegno, alla pittura, ottenga un qualche successo. Già, ci viene a mente che anche Henry Toulouse Lautrec, il grande pittore francese, vissuto nella seconda metà dell’800, piccolo di statura per un incidente che da bambino, ne aveva bloccato la crescita, come trovava un pezzo di carta, un tovagliolo, una tovaglia prendeva matita e disegnava. Dal tovagliolo sono nate opere d’arte. Da annotare che Toulouse Lautrec prediligeva disegnare le ballerine del can can e le prostitute di rue des Moulins. Il riferimento ai soggetti dei dipinti è puramente casuale.