
ROMA – E’ tempo di primarie. Nei collegi di Roma e della Provincia si vota domenica 30 dicembre.
Un Natale passato a far campagna elettorale, dice Elena Belletti, candidata alle primarie del Pd – in attesa di sapere cosa ti porterà il nuovo anno, se sarai o no candidata. Una bella prova, una immersione nella politica a tempo pieno o giù di lì. Il Pd e Sel, la coalizione di centrosinistra di cui fanno parte anche i socialisti, si muovono in splendida solitudine, rispetto a tutti gli altri partiti dove le candidature sono decise dall’alto, da una sola persona, da un ristretto gruppo dirigente. La “splendida solitudine” della coalizione di centrosinistra è accompagnata da oltre tre milioni che hanno partecipato alla primarie per designare il candidato alla presidenza del Consiglio concluse con la vittoria di Bersani. Leggendo di scontri, risse anche, di correnti, fazioni, di guerra per entrare in lista ci è venuta una curiosità. Come si diventa candidati nel Pd, come lo diventa una persona che ha la passione per la politica, fa parte della segreteria cittadina del Pd di Monterotondo e della direzione regionale. Ma non fa politica a tempo pieno. Il suo lavoro è quello di responsabile della segreteria della Direzione sanitaria e Cup dell’Ospedale di Monterotondo. Ha anche un’altra passione, quella della pallavolo. E’ presidente della A.S.D Pallavolo Monterotondo da ben cinque anni. La prima squadra maschile è attualmente in serie B1. Un marito e due figli. Una famiglia, un lavoro impegnativo, politica e sport. Un bel daffare. Una bella storia, società civile vera. Ma come inizia questa storia? “E andata così, e la questione è questa: comincia quando tanti compagni ed amici ti dimostrano fiducia, stima e ti incoraggiano a candidarti alle primarie per la scelta dei parlamentari”.
All’inizio ti prende una botta allo stomaco, poi pensi, rifletti
All’inizio – dice Belletti – ti prende una botta allo stomaco che davvero ti leva il fiato. Poi passi qualche nottata a pensare, riflettere, a passeggiare per la casa con il cane che ti guarda un po’ preoccupato. Pensi: ma davvero io sarei in grado di rappresentare e tutelare un territorio come la Provincia di Roma, che è attanagliato da così tanti problemi a cominciare dalla questione delle discariche, alla sanità ormai sempre più sull’orlo del baratro a causa di anni di scellerata gestione della cosa pubblica governata dalla destra, alla problematica delle popolazioni migranti, al rischio sempre più concreto della cementificazione romana che si spinge ai margini della nostra Provincia? Davvero posso dare un contributo? “ La interrompo.Ti sei interrogata, hai fatto le tue valutazioni, a cosa hai pensato, cosa ti ha spinto a dire sì, ci sto, ci provo,penso di poter dare un contributo Riprende: “ Dopo un po’ che te lo chiedi, ti devi dare una risposta, la devi dare prima a tese stessa,poi a tutti cloro che ti hanno sollecitato, quasi una sorpresa. E mi sono risposta: eh si, perché no? E’ mia abitudine prendere sul serio le cose di cui ho la responsabilità, sono incline a studiare per approfondire e sapere di più, a lavorare sodo per raggiungere un obiettivo, a non tirarmi mai indietro di fronte ai miei doveri, e chi mi conosce può testimoniarlo parlando del lavoro in ospedale, dell’associazione sportiva di cui sono presidente da ormai quasi 5 anni (costituita al 90% da uomini, quindi vale doppio), al rapporto con mio marito che dura ormai da 29 anni (e questo vale triplo) e con due figli di cui vado fiera, alla militanza attiva per il Partito Democratico fin dalla nascita e che mi vede oggi impegnata nella segreteria cittadina e nella Direzione Regionale.
Una scelta sollecitata e condivisa da un collettivo
Con entusiasmo quindi ho accettato la proposta avanzata da tanti compagni ed amici di candidarmi, consapevole che presentarsi alle primarie avendo a disposizione solo pochi giorni per proporsi proficuamente è cosa ardua, ma altrettanto consapevole che questa scelta non è dettata da individualismo ma sollecitata e condivisa da un collettivo di cui orgogliosamente faccio parte e che ringrazio fin d’ora per il lavoro che insieme porteremo avanti. “Prende fiato e sottolinea che partecipare alle primarie, sia come candidati, che come elettori è un dovere per chi crede nella politica, un segnale che diamo a tutto il Paese.
“L’impossibilità di riformare la legge elettorale ha reso indispensabile la scelta delle primarie per l’indicazione dei candidati al Parlamento.
Queste primarie- sottolinea Beletti- saranno un appuntamento importante, che dà il senso di come il PD sia l’unico partito che si caratterizza per l’apertura e il confronto con la società. Saranno lo strumento che il Pd offre ai cittadini per restituire loro la possibilità di avere rappresentanti scelti e non nominati dai vertici politici. Noi abbiamo cominciato a scrivere il nostro progetto insieme: la nostra carta d’intenti e il programma di Bersani non è un programma scritto di notte da qualche spin-doctor o da qualche esperto di comunicazione che si è studiato quali fossero i temi e le tendenze.
Un programma che abbiamo scritto noi in anni di lavoro
“E’ un programma che abbiamo scritto noi. Lo abbiamo scritto in anni di lavoro, nelle assemblee nazionali, nei forum tematici, nelle conferenze tematiche”. Elena non si fermerebbe più. E’orgogliosa di prendere parte ad un appuntamento di così grande importanza, di vivere questa esperienza grazie al Partito democratico che – dice – “ha lavorato su tutti i temi che oggi portiamo nella proposta di governo di questo Paese. Abbiamo fatto le conferenze sul lavoro e le abbiamo fatte dal livello provinciale fino alla conferenza nazionale: tutto quello che noi diciamo sul lavoro lo abbiamo scritto insieme.
Abbiamo fatto le conferenze sulle donne, abbiamo portato la lotta per la presenza delle donne nei consigli di amministrazione; siamo gli unici che hanno conducendo una lotta su questo grande fronte di discriminazione. Tante battaglie sui temi che oggi proponiamo per il governo di questo Paese. Lo abbiamo fatto in questo modo, con questo stile. E’ già una vittoria. La gente ti ascolta, ti da suggerimenti, ti indica problemi.” Già il programma, i progetti, i problemi di tutti i giorni vengono riportati in primo piano da queste primarie, sollecitano partecipazione, consenso.
Le nostre parole chiave, un programma, un progetto
“E le nostre parole chiave- ci avviamo alla conclusione dell’intervista – sono chiarissime. Indicano un programma, un progetto lavoro, equità, diritti, questione morale lotta all’evasione fiscale, alla corruzione, rilancio delle politiche economiche ed industriali, uguaglianza che significa anche investimenti nell’istruzione e nella ricerca, tutela e garanzia del diritto alla salute che prima di tutto deve essere erogata con qualità e sicurezza nelle strutture pubbliche mettendo più attenzione alla gestione della spesa e degli investimenti, eliminando il perverso meccanismo della nomina dei DG fatta nelle stanze delle Giunte Regionali. Poi, se mi consenti, direbbe il cavaliere sempre più disarcionato, posso dirti le mie sensazioni,ciò che ho provato e provo in questi giorni? “
Come dice Bersani la ruota gira, un rinnovamento autentico
Non attende risposta e riprende con foga: “Ricorderò per sempre questo diversissimo Natale, quello di chi come me si candida alle primarie dei parlamentari pd. Famiglie sotto pressione, compagni ed amici, militanti e volontari, ai quali si chiede uno sforzo eccezionale, il computer e il telefono sempre vicino, spostarsi di corsa da un posto all’altro. Per chi, come me, si presenta per la prima volta è un impegno da affrontare con il doppio della grinta, della determinazione. Non si hanno a disposizione gli strumenti e i mezzi di chi in politica e nelle istituzioni ci sta da tanto tempo, non si hanno a disposizione i contatti e le tessere di chi ricopre incarichi da molti anni. Ce la sto mettendo tutta, senza paura, sapendo che la vita di ogni donna è una sfida continua in ogni ambito, dalla famiglia al lavoro, dai diritti traditi alle pari opportunità ancora troppo lontane da realizzare. Questa volta il PD ha dato un segnale forte verso un cambiamento reale. Come dice Bersani la ruota girerà. Più donne e tante facce nuove, un rinnovamento autentico.
Elena Belletti è nata a Roma nel 1963 e vive da sempre a Monterotondo.
Sposata con Roberto Amici, ha due figli, Giulia e Francesco.
Lavoro alla Asl Roma G come responsabile della segreteria della Direzione Sanitaria e C.U.P. dell’ospedale di Monterotondo.
E’ Presidente della A.S.D. Pallavolo Monterotondo da 5 anni, la prima squadra maschile è attualmente in serie B1.
E’ membro della segreteria cittadina del PD e della Direzione Regionale.