Propulsione spaziale: nasce Phoenix, la nuova generazione elettrica

Il futuro della propulsione spaziale parla italiano grazie a Phoenix, il progetto coordinato da Vittorio Giannetti dell’Istituto di Intelligenza Meccanica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sostenuto da un finanziamento ERC Starting Grant dello European Research Council.

Phoenix punta a sviluppare propulsori elettrici di nuova generazione, capaci di superare i limiti delle tecnologie attuali e rendere i veicoli spaziali più flessibili, affidabili e sostenibili.

Phoenix: un nuovo concetto di propulsore al plasma

L’innovazione del progetto risiede nello sviluppo di un propulsore al plasma senza neutralizzatore esterno, in grado di estrarre simultaneamente ioni ed elettroni. Questa svolta elimina uno dei principali punti critici dei propulsori Hall, migliorando durata, prestazioni ed efficienza energetica.

“Con Phoenix potremo aprire la strada a una nuova generazione di sistemi spaziali più manovrabili e affidabili, capaci di aumentare il ritorno scientifico e commerciale di ogni missione” – spiega Giannetti.

Tre fasi per rivoluzionare la mobilità spaziale

Il progetto, della durata di cinque anni, prevede tre step fondamentali:

  • sviluppo di strumenti di simulazione numerica per analizzare il nuovo processo di accelerazione;
  • realizzazione di un ambiente sperimentale avanzato per testare prototipi e studiare il plasma;
  • progettazione e validazione di prototipi dimostrativi, con l’obiettivo di definire le leggi di scala fondamentali del nuovo sistema.

Dalla ricerca all’industria spaziale

Giannetti, laureato in Ingegneria aerospaziale a Pisa nel 2015, ha lavorato con Sitael, Airbus (UK e Francia) e nel 2022 ha conseguito un dottorato all’Università di Pisa. Oggi è ricercatore alla Scuola Sant’Anna e co-founder di Celeste Srl, spin-off dell’ateneo. Nel 2024 ha ricevuto il prestigioso Kuriki Award for Young Professionals per il suo contributo alla propulsione elettrica satellitare.

Phoenix rappresenta un passo decisivo verso una nuova era della mobilità spaziale, capace di rendere possibili missioni di esplorazione più ambiziose e sostenibili.

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