Focus su spondiloartriti, lupus e nefrite lupica per migliorare diagnosi e accesso alle cure
Colmare il divario informativo e migliorare l’equità di accesso alle cure per le persone affette da patologie reumatologiche: è questo l’obiettivo del nuovo progetto di ricerca “Patologie reumatologiche in Italia: epidemiologia ed equità di accesso alle cure”, promosso da Apmarr (Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare) in collaborazione con Crea Sanità.
L’iniziativa mira a raccogliere dati aggiornati su prevalenza e incidenza di spondiloartriti, lupus e nefrite lupica, oltre a rilevare le spese private sostenute dai pazienti e la qualità della loro vita. Si tratta di un passo fondamentale per comprendere la reale dimensione di queste malattie croniche, ancora oggi sottostimate nel sistema sanitario italiano.
Liste d’attesa e diagnosi precoce: una criticità da superare
Uno degli aspetti centrali della ricerca riguarda le liste di attesa per le prestazioni specialistiche, con un’analisi condotta in quattro regioni italiane – Lazio, Lombardia, Puglia e Veneto.
“La situazione attuale in Italia è drammatica – dichiara Antonella Celano, presidente di Apmarr –. Nelle patologie reumatologiche la diagnosi precoce è determinante, ma per ottenerla è necessario ridurre tempi di attesa che arrivano anche a 6-7 mesi per una visita reumatologica”.
Secondo Crea Sanità, le malattie croniche hanno un forte impatto sulla salute e sulla stabilità socioeconomica dei pazienti. Quando il sistema sanitario regionale è in sofferenza, il rischio concreto è che il cittadino rinunci alle cure per motivi economici o organizzativi.
Un modello di analisi per il futuro della reumatologia
Il progetto prevede anche una revisione sistematica della letteratura scientifica, condotta secondo le best practice internazionali, per fornire un quadro epidemiologico solido e aggiornato. L’obiettivo è costruire un modello di monitoraggio capace di descrivere la situazione attuale e delineare prospettive future di intervento, individuando soluzioni concrete per migliorare l’accesso alle cure.
“La raccolta e l’elaborazione di dati real world, attraverso survey permanenti e questionari strutturati, permetteranno di analizzare aspetti socio-economici, qualità della vita e costi sostenuti dai pazienti – sottolineano Apmarr e Crea Sanità –. Solo così sarà possibile affrontare in modo scientifico e sostenibile il problema delle liste di attesa e garantire una sanità più equa e inclusiva”.