A Matera, Pasolini e il “Vangelo secondo Matteo”

Il film ambientato nella città dei Sassi compie 50 anni. Una mostra ne racconta la genesi, fra sculture e documenti

ROMA – Dopo Roma anche Matera dedica un evento aPier Paolo Pasolini, uno dei maggiori intellettuali del XX secolo in Italia.

Se fino al 20 luglio 2014, nelle Sale delPalazzo delle Esposizioni va in scena Pasolini Roma, la rassegna che ripercorre la vicenda di Pasolini nella Capitale, dal suo arrivo nel 1950 fino al novembre del 1975 quando viene barbaramente ucciso a Ostia, il complesso monumentale diPalazzo Lanfranchi a Matera, sede del Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata, dal 21 luglio al 9 novembre 2014 ospita Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo, 50 anni dopo. Nuove tecniche di immagine: arte, cinema, fotografia. Un appuntamento, a cura di Marta Ragozzino, Giuseppe Appella e Ermanno Taviani, importante per tutti gli amanti del cinema, ma soprattutto un’occasione per scoprire un lato inedito di Pasolini, legato a Matera e alla sua umanità dolente.

«Non potevamo mancare – spiega Ragozzino – all’appuntamento con i 50 anni del film Il Vangelo secondo Matteo, entrando in comunicazione con gli altri progetti europei dedicati a Pasolini. In particolare, noi abbiamo incentrato la nostra ricerca sul ricordo di questo grande film, il primo di Pasolini che ha ottenuto riconoscimenti internazionali, tradotto in 50 lingue diverse, e abbiamo allestito la mostra a Matera, una città che a dispetto dei ristretti confini, Pasolini ha saputo riconoscere e far conoscere al mondo».

La rassegna mette a fuoco la genesi del capolavoro pasoliniano e il rapporto del regista con la città di Matera, che nell’estate del 1964, sotto un sole «ferocemente antico», è diventata Gerusalemme. Divisa in sei sezioni, l’esposizione racconta la storia e i luoghi del Vangelo in relazione al clima culturale e artistico lucano e italiano di quegli anni. Inoltre, il percorso è arricchito dalla sezione titolata Tra Gruppo Uno e Gruppo 63. Nuove tecniche di immagine. Sculture di Gastone Novelli, Achille Perilli, Toti Scialoja. Nicola Carrino, Nato Frascà, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini, che presenta alcune importanti opere d’arte realizzate dai principali protagonisti del dibattito artistico dei primi anni Sessanta.

Di particolare interesse l’allestimento che, spiega Taviani, «assomiglia a una scenografia di teatro e che permette un approccio soprattutto visivo. Abbiamo voluto dar conto, attraverso tanti tipi di documenti multimediali, a un passaggio chiave vissuto da Pasolini, sia politico, con il Concilio Vaticano II nel 1962 sia artistico, con il passaggio pasoliniano da un cinema di prosa ad un cinema di poesia».

La mostra è promossa da Comune di Matera, Comitato Matera 2019, Soprintendenza per i Beni storici, artistici e etnoantropologici della Basilicata e Lucana Film Commission con il Musma-Museo della scultura contemporanea di Matera. Con il sostegno di Regione Basilicata e APT di Basilicata e la collaborazione di Cineteca di Bologna, Archivio contemporaneo del Gabinetto Scientifico e Letterario G.P Vieusseux di Firenze, Pro CIVITATE Christiana-Assisi, Archivio di Stato di Matera, Fondazione Istituto Gramsci Roma, Rai-Basilicata, CinecirràLuce, Cineteca Lucana, Archivi privati di Matera e Potenza (Baldoni, Bonsanti, Genovese, Padula, Palumbo, Vinciguerra, La Capra).

Vademecum.
• Museo di Palazzo Lanfranchi, Piazza Giovanni Pascoli 1, Matera
• Musma. Museo della Scultura Contemporanea, via San Giacomo, Matera
• 21 luglio – 9 novembre 2014
• Orario. Museo di Palazzo Lanfranchi, 9 – 20; Musma, 10 – 14

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