Il crime pulp in salsa pop”, protagonisti il regista della prima serie tv italiana Amazon Prime Video, ossia Michele Alhaique e la radiosa attrice del serial Denise Capezza. Centodieci mila persone hanno abbracciato nuovamente (e finalmente) in presenza, dopo tre anni, quel gradevolissimo crogiuolo di cultura, giochi e fumetti pop, splendidamente contenuto nei cinque giorni della manifestazione catanese diretta da Antonio Mannino.
In questo contesto si inserisce la partecipazione di Michele Alhaique e Denise Capezza, artisti di una serie che ha suscitato parecchio interesse e che vede tra i suoi interpreti la bellissima Capezza che recentemente ha preso parte a “Crimes of the Future”( pellicola presentata al settantacinquesimo Festival di Cannes, redatta e diretta da David Cronenberg con stelle del calibro di Viggo Mortensen, Léa Seydoux e Kristen Stewart ), continuazione di una carriera internazionale che l’ha vista, tra l’altro, protagonista della serie tv turca “Uçurum”. La Capezza, ha sostenuto di avere apprezzato tantissimo Etna Comics: ha evidenziato come recitare sia simile a quello che fanno coloro che personificano dei personaggi nel corso di manifestazioni come questa, si tramutano in qualcun altro e si divertono nel farlo, anche se spesso chi fa giochi di ruolo viene visto con sospetto, mentre agisce in molti casi come farebbe un attore a teatro o al cinema.
Per quanto attiene il processo creativo, la perfomer - che ha anche partecipato (cinque episodi) alla serie tv “Gomorra” - ha asserito come sia fondamentale anche lo studio che l’ha aiutata a far maturare le tante donne che ha dentro di sé, lavorando sulla tavolozza di colori che tutti gli attori hanno interiormente, e dalla cui combinazione emozionale vengono generate le diverse cromie emotive e d’anima, dei vari personaggi. Il ruolo di Giuseppina, a cui la Capezza ha dato sembianze ed anima in “Bang Bang baby”, le ha fatto scoprire una parte differente di sé, in quanto Giuseppina è un tipo di donna che si butta nella vita, mentre Denise è cerebrale. A volte, ha aggiunto l’attrice italiana, si presume che i personaggi più umanamente vicini all’attore siano più facilmente interpretabili, ma spesso è l’inverso anche se l’attore non deve indossare delle maschere, deve essere autentico e fedele a sé stesso, come si sente di essere la stessa attrice napoletana la quale, in un mondo caratterizzato dalle raccomandazioni, non è mai scesa a compromessi, puntando unicamente sul proprio talento, sulla formazione e lo studio approfondito e sulla propria tecnica recitativa.
Tecnica che registicamente Michele Alhaique, director di “Bang Bang Baby”, adopera creando un linguaggio che metta in scena ciò che i copioni dettano nella loro complessità; auspicando un equilibrio complessivo in cui si tengano i toni in proporzionato bilanciamento ed al tempo stesso si coinvolga appieno il pubblico, seguendo la lezione di Wes Anderson, Sorrentino ed i fratelli Joel e Ethan Coen. Il regista romano, che ha diretto serie tv come “Non uccidere”(2018), “Romulus”(2020, alcuni episodi) ed il film del 2014 “Senza nessuna pietà” ( con Pierfrancesco Favino, Greta Scarano e Claudio Gioè), sui film che avrebbe voluto girare, ha sostenuto che nutre una grande passione per il pluripremiato ( quattro Oscar su otto nomination)“Non è un paese per vecchi”, dei fratelli Coen ed il film muto del 1924 “Greed” ( rapacità) di Erich von Stroheim; film complesso ed al tempo stesso grandioso, in cui, anche con una grande tecnica, il simbolismo viene coniugato ad una forte carica erotica ed a un realismo esasperato nel tratteggiare l’iniquità dei personaggi. Tra gli attori e attrici con cui vorrebbe lavorare ( prescindendo dal cast di “Bang Bang Baby”, che oltre alla Capezza annovera Arianna Becheroni, Adriano Giannini- già con Alhaique in ”Senza nessuna pietà”-, Antonio Gerardi, Dora Romano, Giuseppe De Domenico, Giorgia Arena, Lucia Mascino e Katia Greco) Alhaique ha affermato che gli piacerebbe collaborare con molti interpreti con cui ha già cooperato e di apprezzare tutti gli attori che hanno la capacità di esplorare e che sanno uscire dalla propria comfort zone per emozionare lo spettatore. Come è avvenuto proprio con “Bang Bang Baby”.