ROMA – Si alza il sipario e gli spettatori possono scorgere ciò che si cela dietro la quarta parete. La stanza di una casa, dove lo spettatore trova l’anziana Daisy, occupata a lamentarsi e a lanciare frecciatine al figlio, com’è sua abitudine. Milena Vukotic ci offre da subito una interpretazione brillante della protagonista: Daisy Werthan, che nel 1948 vive ad Atlanta, in Georgia. Daisy è una ricca signora ebrea e, nonostante abbia settantadue anni, pretende di guidare ancora l’automobile, finché un giorno il figlio Boolie – qui interpretato da Maximilian Nisi – assume senza il suo permesso un autista nero che la porterà ovunque voglia. Entra in scena Salvatore Marino, la cui ottima performance artistica nel ritrarre Hoke Colburn ha sorpreso la platea – che forse lo ricorda più per i suoi vecchi sketch comici – con un’ottima performance artistica, sia nelle scene comiche sia in quelle più drammatiche.
Il legame che si crea pian piano, nonostante le differenze, tra Daisy e Hock, emoziona lo spettatore grazie alla strepitosa interpretazione dei due attori. Mentre il tempo delle vite di Daisy e Hoke scorre, intorno a loro cambia l’assetto della società americana.
Nel 1989 fu tratto il famoso film omonimo con protagonisti Morgan Freeman e Jessica Tandy, rispettivamente nei panni di Hoke e di Daisy. La pellicola vinse quattro Oscar perché fu realizzata sulla solida base del successo dell’opera teatrale, peraltro premio Pulitzer, di Alfred Uhry, che aveva debuttato due anni prima al Playwrights Horizons di New York.

La regia di Guglielmo Ferro al Teatro Quirino ha saputo sfruttare lo spazio; il fondale cangiante aiuta lo spettatore a percepire il cambio di ambiente pur rimanendo la scenografia fissa. Di volta in volta lo schermo sul fondale ci porta ad ammirare il giardino di Daisy con le sue viole, o a vedere, dietro l’auto, macchine in movimento che evocano il traffico americano degli anni Cinquanta. La scelta scenografica è molto azzeccata anche grazie all’uso sapiente delle luci, che hanno saputo accompagnare bene sia i cambi di scena che le battute degli attori. Che altro dire? Testo capolavoro, ben diretto, recitazione brillante: praticamente lo spettacolo perfetto.
30 aprile • 5 maggio
MILENA VUKOTIC SALVATORE MARINO MAXIMILIAN NISI
A SPASSO CON DAISY
di Alfred Uhry
adattamento Mario Scaletta
regia GUGLIELMO FERRO