“La bugia bianca”: per non rimuovere gli stupri di Bosnia. Recensione

SARAJEVO – Veronika trascorre la sua esistenza in una placida monotonia, seguita ed amata da sua madre, Maia, una donna totalmente devota alla figlia, che è la sua ragione di vita.

La ragazza, dividendo il suo tempo tra lo studio universitario e le lezioni di violoncello, nel quale eccelle, viene a contatto con la realtà del passato bosniaco : la guerra che imperversò dal 1992 al 1995. Protetta, fin troppo, dall’ amore materno, Veronika, come molti suoi coetanei, sembra cadere dalle nuvole scoprendo i fatti aberranti del suo paese e delle donne della generazione di sua madre, violentate in maniera sistematica durante il conflitto. Affiancata, in questa ricerca, dall’ amica Katrina, una giovane ribelle alla mentalità ristretta del paesino in cui vivono , appureranno che la storia della Bosnia e della guerra è intrinsecamente legata al loro vissuto: scoperchieranno continue bugie bianche, omissioni dette a fin di bene, scelte d’ amore o di vergogna, trincea per sopravvivere e sperare.

Opera prima del regista catanese, Giovanni Virgilio, questo film, il cui cast vanta attori esordienti e giovanissimi, nasce dall’ esigenza di raccontare un segreto troppo a lungo celato, che ha in sé una problematica sociale, non solo risalente alla guerra in Bosnia, ma all’ attualità stessa: la storia delle donne bosniache dimenticate nel loro dolore e nel loro silenzio, dopo la fine del conflitto.

Il regista, con questo lavoro, intende trasmettere alle nuove generazioni un messaggio che sensibilizzi contro l’aberrazione degli stupri perpetrati sulle donne durante tutto il periodo in cui imperversò la guerra. Migliaia di ragazze furono uccise, o a causa della violenza divennero totalmente invalide, incapaci di avere figli, altre ancora morirono psicologicamente senza mai tornare a contatto con realtà. Da questa spirale distruttiva nacquero migliaia di bambini, frutto dell’ odio raziale e della sopraffazione. Alcuni vennero dati in adozione, altri abbandonati silenziosamente da madri che tornarono alle famiglie con vergogna infinita.

Le protagoniste del film, quelle della generazione precedente a Veronika, ci mostrano come l’onta dello stupro non debba ricadere sulla vittima, bensì sullo stupratore. Nonostante la tematica femminile, nel lungometraggio compaiono figure maschili significative: il padre emancipato di Veronika, o Jacob, l’ uomo che ha perso tutto, compreso il suo grande amore; il professore universitario che soffre nel sentire le donne raccontare degli abusi quasi espiassero una colpa. La storia è un grido disperato che chiede aiuto per tutte coloro che sono rimaste mute, sole, isolate ed abbandonate nella loro disperazione, mentre una nuova generazione cresce sorda.

Durata 91’

Uscita in sala dal 22 Ottobre 2015

CAST ARTISTICO:

Veronika: Francesca di Maggio

Katrina: Federica De Benedittis

Maia: Isabel Russinova

Azra: Carmen Giardina

Goran: Alessio Vassallo

Taric: Ignazio Barcellona

Emina: Nela Lucic

Professore: Stefano Pesce

Selma: Olga Durano

Jacob: Gianluca Enria

Uomo furgoncino: Jean-Michel Martial

Carlo: Carlo Colloca

Madre Katrina: Laura Rapicavoli

Damian: Mattia D’ Eredità

CAST TECNICO:

Regia: Giovanni Virgilio

Sceneggiatura: Giovanni Virgilio, Annalaura Ciervo

Fotografia: Alessandro La Fauci

Montaggio: Bruno Urso, Fabrizio Urso

Con la supervisione di Marco Spoletini

Scenografia: Accademia delle Belle Arti di Catania

Con la supervisione di Paki Meduri

Costumi: Azra Sedic

Musica: Giuliano Fondacaro, Erica Mou, Municipale Balcanica

Colorist: Rosario Ballistreri

Produzione: Movieside, Emc2

Distribuzione: ASAP Cinema Network

La bugia bianca – Trailer

 

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