TAORMINA (nostro inviato) – La nona edizione del Taobuk-Taormina International Book festival si colora delle tinte del “desiderio”, argomento affrontato in più segmenti (“Desidero dunque sono”, ” De-Sideriis”, ” Arte e Desiderio”, “A-Tempora”, “Desiderio presente”, “Le parole del desiderio”, “Il desiderio di verità”, “FudHub”, “Taobuk Off”).
Il tutto in una manifestazione che in cinque giorni (21-25 giugno 2019) condensa importanti eventi di letteratura e altri di enogastronomia, varie forme d’arte e cultura collegandoli intimamente all’ars della scrittura, con ospiti internazionali di rilievo.
Creata e presieduta da Antonella Ferrara (con il sostegno della Regione siciliana, dell’Assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana) sabato 22 giugno l’evento ha vissuto la sua serata di gala (che vedremo su Rai 3 il 13 luglio) al Teatro Antico di Taormina, con la stessa Antonella Ferrara e Alessio Zucchini, giornalista del Tg1, a condurre il gala.
L’Orchestra – Teatro Massimo Bellini Catania (alcuni hanno civilmente espresso il disagio dovuto ai tagli della legge finanziaria regionale e a un organico ridotto) ha accompagnato l’inizio con un brano della Carmen di Bizet, supportando tra l’altro le splendide perfomance dell’affascinante Nino Surguladze, mezzo soprano georgiana e dell’incantevole violinista ucraina Anastasiya Petryshak, della sensuale Nina Zilli che ha intonato“50mila”, introducendo poi “Dream City Guida dei sogni per amazzoni metropolitane ”, il suo primo libro illustrato.
Nel sottolineare come la manifestazione renda merito ad artisti e scrittori che fanno del desiderio un progetto che traduce la brama in realtà futura, la Ferrara ha presentato il primo premiato con il Taobuk award, Massimo Ghini, che si è prodotto nella lettura di un pezzo tratto dalla pellicola “ Ogni maledetta domenica”, rammentandoci che la recitazione è interpretazione reale e non esaltazione della finzione o menzogna, che bisogna essere testimoni della vita per i giovani e per il loro futuro.
Il destinatario del Taobuk award eccellenza letteraria, ossia lo scrittore inglese Ian McEwan ha asserito come sia di grande utilità per l’umanità descrivere la violenza, che pure costituisce ciò che il mondo dovrebbe rifuggire, affermando come spesso i nostri comportamenti non siano solo frutto di razionalità ma figli dell’inconscio che, per McEwan, si comporta come un organo che ci regala emozioni positive e negative, non sempre decifrabili. Trattando dell’attuale situazione politica europea, il nativo di Aldersholt ha aggiunto che ci troviamo in “uno stato di liquefazione costituzionale”, ma bisogna sperare che l’Europa si rafforzi per il bene nostro e dei nostri discendenti. L’autore de “L’amore fatale” discettando del concetto di desiderio in ambito letterario ha sostenuto che l’amore è sempre stato tema centrale dell’arte redazionale, da Dante e Petrarca fino ad oggi, anche se l’essere umano è attratto da storie con epiloghi negativi.
Jhumpa Lahiri, premio Pulitzer per la narrativa nel 2000 per “L’interprete dei malanni”, ha detto che il desiderio è ricerca, mancanza e riempimento di qualcosa, ed ha riaffermato la sua grande liaison con l’Italia, che emerge da libri redatti in italiano, nei quali ha voluto presentarne i suoi aspetti positivi e le sue inquietudini, mentre il suo ultimo scritto “Racconti italiani scelti e introdotti da Jhumpa Lahiri” è un florilegio di autori che l’hanno stregata.
L’attore Fabrizio Ferracane ha spiegato di avere studiato il personaggio di Pippo Calò, da lui interpretato ne “Il traditore” di Marco Bellocchio, attraverso le immagini, senza audio del processo e ha aggiunto come spesso avverta una sorta di inadeguatezza nell’impersonare uomini di grande spessore, come accaduto per Paolo Borsellino.
La stilista Marella Ferrera ha affermato che tradurre il “desiderio” in realtà è parte della sua professione, precedendo la fulgente Nancy Brilli che dopo aver letto un brano del “libro dell’inquietudine “di Pessoa ha dichiarato come il desiderio sia ”l’oltre”, qualcosa che una volta esaudito diventa parte di noi e per questo va amato e perseguito.
La lettura di un brano di Novecento di Baricco ha segnato la parte iniziale dell’intervento del cantautore Simone Cristicchi che ha poi detto che il desiderio può essere rischioso ma è sempre fondamentale, cosi come “ogni ferita può diventare una feritoria” verso qualcosa di importante. Il cantante ha intonato “Ti regalerò una rosa”, brano trionfatore a Sanremo nel 2017, elencandoci quelle ch’egli ritiene siano le cinque parole cardine della condizione umana: saggezza, ciò che manca, tenerezza, vita e, quello che Cristicchi reputa un male assoluto dei nostri tempi, indifferenza.
Aperitivo e cena nel ristorante Baronessa, della famiglia Parisi, hanno contribuito al glamour e alla piacevolezza del gala.