Taormina film fest 77. Si inaugura con “Boys”, il premio Manfredi e tanto altro

TAORMINA – Il momento inaugurativo del Taormina Film fest vede assoluto protagonista il Teatro Antico, cosa avvenuta anche nell’anno in cui spegne sessantasette candeline, con la conduzione di Anna Ferzetti. Le parole di Leonardo Sciascia, lette dall’attrice, sull’ importanza del cinema sono risuonate evocative.

Il triumvirato della direzione artistica si è così espresso: Alessandra De Luca ha manifestato la sua soddisfazione per un festival programmato con l’ausilio di zoom che ha permesso alle varie componenti organizzative  di interagire a distanza. Francesco Alò ha ricordato quando sugli spalti del Teatro attendeva fremente la visione di “Mission impossible 2”. Federico Pontiggia l’importanza di ogni forma di condivisione, in modo particolare quella che concerne la cinematografia.

La presidentessa della giuria Susanna Nicchiarelli, reduce dalle soddisfazioni ottenute ai David di Donatello ( tre premi) ed ai Nastri ( premio per il miglior film dell’anno) per la pellicola “Miss Marx”, ha espresso la sua gioia nell’esaminare opere prime e seconde che si fanno portatrici di linguaggi spesso nuovi,  aggiungendo che il mestiere di chi valuta non è legato a canoni o misure definite, ma attiene al gusto personale e all’influenza che suscita un film su chi lo osserva, nonché al modo in cui il singolo giurato sa proporre i motivi della sua scelta.

Lo scenarista Nicola Guaglianone, elemento della giuria assieme agli attori Lolita Chammah e Saleh Bakri e la montatrice Francesca Calvelli, ha sottolineato come il cinema riesca a rappresentare le trasformazioni della realtà in maniera attraente e complice per il pubblico, che lo ama anche per questo.

La funzione propulsiva dell’arte e quindi anche del cinema  – emersa dal messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella –  soprattutto in un momento segnato dalla pandemia da Covid-19, in cui è necessario stimolare la mente di chi vuole viaggiare e ri-concepire il futuro, è stata estrapolata da Mario Bolognari, sindaco di Taormina, che ha sottolineato come le soluzioni quali vaccini  e distanziamenti siano la base sanitaria, ma serva anche dare stimoli aggiuntivi all’animo umano.

Alla première inaugurale c’era il cast di “Boys”: Neri Marcorè collegato dall’Isola d’Elba, Marco Paolini, Giovanni Storti, Isabel Russinova, Saba Anglana, Giorgio Tirabassi, Paolo Giangrasso, Zoe Tavarelli, Giorgia Wurth. La band si è esibita su tre melodie di Mauro Pagani, autore della colonna sonora. E proprio al periodo in cui quest’ultimo lavorava con il grande Faber, intorno all’inizio degli anni’80,  risalgono i venticinque pezzi rock tirati fuori per trarne, dopo un’accurata selezione, i brani principali di “Boys”: storia di un gruppo rock che dopo avere avuto un buon successo negli anni ’70, intraprende una vita per ciascuno differente ma, in seguito a un loro remake da parte di un trapper, incomincia a fare i conti con il passato e con il presente.

Consegnato il Premio Manfredi, riconoscimento dedicato al grande Nino che annualmente viene attribuito dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani (SNGCI) ad un interprete femminile o maschile il cui percorso artistico sia stato particolarmente significativo e/o che sia un grande esponente della commedia italiana. Ed è stato il figlio dell’attore ciociaro, Luca (che ha realizzato “Uno, nessuno, cento Nino” in onore del padre), a consegnarlo al vincitore Massimo Ghini che – come sottolineato dal Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani Laura Delli Colli – lo stesso Nino considerava suo erede artistico.

Ghini ha ricordato come la caratteristica essenziale dell’arte di Nino Manfredi fosse la precisione assoluta che lo rendeva il maggiormente americano dei grandissimi della commedia italiana, tanto che, come ha ricordato il figlio, Dino Risi ebbe a definirlo “orologiaio”. Un orologiaio capace di trasmettere grandi sentimenti ed interpretare ottimamente ogni personaggio, creando quella magia che il cinema italiano deve , ed a volte sa , far rivivere e vivere.

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