“Misura per misura” di William Shakespeare in scena sino al 29 giugno, al “Gigi Proietti” Globe Theatre di Roma, ha allietato il pubblico, catturandone l’attenzione e il favore. La regia del 35enne Giacomo Bisordi – un esordiente già noto al pubblico per le sue collaborazioni col teatro di Roma con Peter Stein e altri registi internazionali – sceglie di aderire al testo magistralmente ma con una messa in scena originale, ironica e ricca in colore, che alleggerisce i toni e convince.
Si apre la scena con la fuga del Duca che si interroga sull’autentico significato del termine “governare”, soprattutto in una città ormai allo sbando, in balia della prostituzione e lascia le redini del comando al severo Angelo, un giovane amministratore, noto per la sua moralità e il suo “pugno duro”.
Sulla scena a folcloristici e comiche presenze di prostitute e “maitresse” ornate di boa piumate che intonano arie allegre, tra i quali spicca “Pompeo” un divertentissimo mezzano “en travesti” in vistosi abiti femminili, si passa all’esposizione del patibolo per una coppia rea di aver consumato un rapporto sessuale prima delle nozze. Stridente è il contrasto tra l’atmosfera rilassata e gaudente del precedente governo e l’eccessiva severità del nuovo reggente Angelo, che condanna a morte due giovani, colpevoli soltanto di essersi amati “troppo presto”. Ed è qui che si entra nel vivo della tragicommedia: per salvare la vita a Francesco, condannato a morte per atti impuri, intercede sua sorella Isabella una giovanissima novizia, richiamata da un amico preoccupato per le sorti del ragazzo.
Gli elementi drammaturgici tragici subiscono un rovesciamento di prospettiva in perfetto stile shakespeariano: lo stesso governante da severo diviene lascivo, vittima delle stesse pulsioni che vuole sanzionare negli altri, tanto da ricattare la novizia, chiedendole la sua verginità in cambio della vita del fratello. Un vero e proprio oltraggio alla virtù che la giovane non può accettare e racconta a suo fratello Francesco, in carcere, e alla presenza di un frate, che in realtà è il duca stesso in incognito. Il duca che, al momento opportuno riporterà la pace in città, assurgendo a “deus ex machina” in grado di applicare la giustizia “secondo misura”, senza eccessi inumani. Una messa in scena di più di due ore, dove a voci suadenti che intonano musica leggera, si alternano balli e gag comiche. in cui spicca la bravura di questi giovani attori: tutti studenti dell’accademia d’arte drammatica “Silvio d’amico”, che restituiscono ai fasti un’opera shakespeariana molto discussa, per l’eccesso drammaturgico.
«Siamo stati aderenti all’originale, con uno scarto minimo di battute, ma soprattutto abbiamo lavorato in sintonia col regista, che ci ha trasmesso la sua visione» racconta Marco Fanizzi in arte “Gomito”. Una visione, che oserei definire esilarante e vincente nella sua preziosa semplicità.
“Misura per Misura” di William Shakespeare
in scena al Gigi Proietti Globe Theatre sino al 29 luglio ore 21,
per la regia di Giacomo Bisordi e traduzione e adattamento
Cesare Garboli
Bargello:
Matilde Bernardi
Claudio:
Lorenzo Ciambrelli
Bernardino, Frate Tommaso:
Flavio D’Antoni
Angelo:
Michele Lorenzo Eburnea
Pompeo:
Adriano Exacoustos
Gomito, Boia:
Marco Fanizzi
Isabella:
Chiara Ferrara
Giulietta, Francesca, un Giudice:
Francesca Florio
Lucio:
Diego Giangrasso
Duca:
Jacopo Nestori
Madama Sfondata, Frate Pietro:
Eleonora Pace
Escalo:
Gabriele Pestilli
Marianna:
Zoe Zolferino
Traduzione e adattamento:
Cesare Garboli
Assistente alla Regia:
Marco Corsucci
Scene:
Massimo Troncanetti
Costumi:
Francesco Esposito
Musiche originali:
Vadalà
Movimenti di scena:
Marco Angelilli
Direzione tecnica:
Stefano Cianfichi
Light Designer:
Umile Vainieri
Sound Engineer:
Daniele Patriarca