“Città Novecento: Colleferro”, da villaggio operaio a Capitale Europea dello Spazio

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, arriva in sala il 14 – 15 e 16 marzo  “Città Novecento:Colleferro”.

Un docufilm scritto e diretto da Dario Biello che si è servito di rari filmati storici e di importanti testimonianze per raccontare la storia di Colleferro, che da antico villaggio operaio è diventato una realtà industriale  oggi a livello addirittura spaziale, tanto da ben rappresentare la Capitale Europea dello spazio, titolo che per il 2022 è stato assegnato alla città metropolitana di Roma.

Il film dedicato a Colleferro, la città fabbrica della Bomprini Parodi Delfino, una delle maggiori realtà industriali del Novecento,  è l’episodio pilota della serie “Città Novecento” in corso di realizzazione da parte della casa di produzione cinematografica Medea che si propone con una serie di docufilm tematici di “ raccontare le città – spiega il regista  Biello – come luoghi nei quali fare impresa, innovazione, architettura e socialità identitaria”. Il progetto nasce dai riconoscimenti che l’Unesco ha di recente ha assegnato al villaggio operaio di Crespi d’Adda, alla città aziendale di Ivrea, legata al nome di Adriano Olivetti, e alla Città Razionalista di Asmara, in Eritrea.

 In questo contesto Colleferro ha le carte in regola per meritare la citazione. Le sue origini di città operaia risalgono al 1912, anno di fondazione della BPD, industria di promettente sviluppo che ha attraversato larga parte del Novecento, cominciando con i primi stabilimenti ai quali si aggiungevano, per la prima volta in Italia le case per gli operai, gli uffici pubblici, la chiesa, l’ospedale. Fra i filmati d’epoca colpisce la stentorea retorica dello speaker dei cinegiornali del regime, che sottolinea il progresso portato “nella mortifera palude dell’agro redento” dall’operosità dell’impresa italiana. E siamo già nel 1935. 

Fra le testimonianze che il regista ha inframmezzato alle immagini di repertorio e a quella girate apposta con l’impiego di oltre cento comparse in costume dell’epoca, significativa quella di Antonio Pennacchi, lo scrittore di recente scomparso, che nell’agro pontino è vissuto e ne ha scritto con vigore in un libro di successo, Canale Mussolini. 

La ricostruzione storica è affidata al commento di Alessandro Haber, attore di grande espressività, mentre al filosofo Massimo Cacciari, per una volta sottratto ai frequenti impegni televisivi, è toccato di ragionare sul significato di città operaia e dei cambiamenti intercorsi nella realtà imprenditoriale italiana negli ultimi decenni.

Alla città di Colleferro è strettamente legata da figura di un alto esponente dell’architettura e dell’ingegneristica italiana: Riccardo Morandi, a cui si deve l’impiego del cemento armato precompresso nella costruzione di opere importanti, come alcuni arditi ponti sparsi in tutto il mondo. Purtroppo, da noi il nome di Riccardo Morandi è stato di recente associato ad una tragedia nazionale, il crollo del ponte sul Polcevera alle porte di Genova. Ma la responsabilità del crollo non appartiene all’ideatore, bensì, come ha stabilito nei giorni scorsi la magistratura, alla mancata manutenzione: sarebbe stato compito inderogabile dei gestori della rete autostradale a cui il ponte Morandi apparteneva.  Distruggerne i resti, per costruirvi sopra un altro ponte opera di un altro architetto, è stata una cosa arbitraria che non ha tenuto conto della validità dell’opera: lo ha stigmatizzato nella sua testimonianza il figlio Maurizio che ha poi ricordato che “Colleferro è una creatura di mio padre”. Nella città di fondazione, archetipo del Novecento, Riccardo Morandi ha costruito di tutto, anche le prime case di abitazione previste dal piano Fanfani nei primi anni Cinquanta.

 Oggi Colleferro è la capitale europea dello spazio, dai suoi stabilimenti avveniristici escono le componenti importanti dei veicoli spaziali. Il progetto Avio è una realtà. L’Esa, l’agenzia europea dello spazio, è di casa a Colleferro. Il film di Biello racconta tutto questo con rigore documentario e bisogna riconoscere che nello spettatore più attento sa suscitare vivo interesse.

Data di uscita 14 Marzo 2022 (Italia)

Genere Documentario , Storico

Anno 2021

Regia Dario Biello

Attori Alessandro HaberMassimo CacciariAntonio PennacchiEmilio GentileMaurizio MorandiMarzia MarandolaClaudia ConfortiGianfranco Siniscalchi

Paese Italia

Durata 62 Min

Distribuzione Cinecittà Luce

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