ROMA – Al Globe Theatre, nella splendida cornice di Villa Borghese, va in scena fino al 10 luglio lo spettacolo “Falstaff e le allegre comari di Windsor”, in una versione che ripercorre anche – tramite frammenti da Enrico IV e V – le origini del cavaliere Falstaff, che doveva la sua fama alle apparizioni precedenti nelle opere di Shakespeare.
Si narra che la Regina Elisabetta, dopo aver visto il personaggio di Falstaff nell’Enrico IV e V, ne fu talmente colpita che commissionò al poeta un’opera di cui il cavaliere fosse protagonista. Il risultato fu “Falstaff e le allegre comari di Windsor”, una commedia in cui oltre all’amore e agli equivoci, il tema predominante è quello dell’inganno e della beffa. La scelta del regista Marco Carniti è di rinnovare il testo interpolandolo con alcune battute che provengono dalle opere precedenti, tra cui il monologo di apertura dell’Enrico IV.
Prima dell’inizio della commedia, gli attori entrano sventolando bandiere e cantando l’Inno di Mameli. Sotto il palco – in mezzo al pubblico, – ciascuno presenta il proprio personaggio, per poi uscire lasciando Sir John Falstaff al suo monologo iniziale, da cui prende il via la “commedia delle malelingue”. Nel prologo, Falstaff annuncia la sua intenzione di corteggiare non una, ma ben due ricche signore sposate: Comare Page e Comare Ford. L’ambasciatore prescelto da Falstaff per inviare le proprie lettere d’amore è il fido servitore Robin. Il palco si illumina e la parola lascia il posto alla musica: la scena d’ingresso delle comari e dei loro consorti è esclusivamente musicale. Le due coppie, i cui costumi sono speculari, sono vestite di bianco e nero e provviste di occhiali da sole. Appena le due dame restano da sole sul palco, si rendono conto di aver ricevuto la stessa identica missiva: da qui nasce l’idea della beffa ai danni del cavaliere Falstaff, che porterà quest’ultimo ad essere vittima di un doppio scherzo da parte di Comare Page e Comare Ford, proprio le due donne che egli aveva intenzione di ingannare. Tra un atto e l’altro di questa commedia degli equivoci trova posto anche l’amore contrastato tra Miss Anne Page e Lord Fenton, inviso al padre di lei, perché di nobili natali ma di scarsi mezzi. La vera nota di colore è Quickly, la serva ciarliera che si lamenta di dover fare tutto da sola, e che tesse le fila dello scherzo facendo il doppio gioco con tutti i personaggi. Ci sono anche alcune chicche da apprezzare, come la scena in cui un ubriacone entra in scena con una brocca d’argento canticchiando “Er tranquillante nostro”, omaggio ad una nota canzone che ironizza sugli effetti del vino, direttamente dal repertorio musicale di Gigi Proietti. Il finale, in cui Falstaff è smascherato e pubblicamente sbeffeggiato, si conclude con una scena corale che riunisce i personaggi, primari e secondari, in un girotondo musicato che è una catarsi sotto forma di danza.
Dal 24 giugno al 10 luglio ore 21.00 (da mercoledì a domenica)
FALSTAFF E LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR
di William Shakespeare
Regia di Marco Carniti
Traduzione e adattamento Marco Carniti
Produzione Politeama s.r.l.
Interpreti
SLENDER Tommaso Cardarelli
MADAME QUICKLY Patrizio Cigliano
MADAME FORD Antonella Civale
NYM Roberto Fazioli
MASTER FORD Gianluigi Fogacci
FENTON Sebastian Gimelli Morosini
ROBIN Dario Guidi
FALSTAFF Antonino Iuorio
GIUDICE SHALLOW Roberto Mantovani
ANNE PAGE Valentina Marziali
EVANS Gigi Palla
MADAME PAGE Loredana Piedimonte
PISTOL Raffaele Proietti
MASTER PAGE Mauro Santopietro
BARDOLFO Alessio Sardelli
SIMPLICIO Federico Tolardo
Musiche
MARIO INCUDINE Arpa dal vivo DARIO GUIDI
Aiuto regia
MARIA STELLA TACCONE
FRANCESCO LONANO
Assistente alla regia
ILARIA DIOTALLEVI
Costumi
GIANLUCA SBICCA
Scene
FABIANA DI MARCO
Assistente scenografa
GIULIA LABARDI