“La Madonna negata”: il dossier dello psicoterapeuta Gagliardi sulle apparizioni mariane di Garabandal con testimonianze e dati aggiornati

Incontriamo il prof. Giorgio Gagliardi, psicoterapeuta, esperto in Psicofisiologia degli stati alterati, autore de “La Madonna Negata. Storia e dossier medico-scientifico sulle apparizioni alle quattro ragazzine di Garabandal”.

Un saggio ricco di dettagliate testimonianze sulle epifanie mariane avvenute tra il 1961 e il 1966 in un piccolo villaggio spagnolo: San Sebastián de Garabandal, sito nella comunità autonoma della Cantabria, nella diocesi di Santander. Con il professore, già membro della Commissione scientifica per le fenomenologie di Medjugorje e consulente per perizie psicofisiologiche in Italia e all’estero, approfondiamo il fenomeno delle apparizioni di Garabandal, avvalendoci della sua esperienza.

“La Madonna negata”, come mai ha scelto questo titolo?

Il titolo di questo libro, come anche l’immagine di copertina è stata ripresa dal saggio “Garabandal 1969” del neuropsichiatra Ricardo Puncernau. E sta ad indicare la negazione dell’autenticità delle apparizioni da parte delle autorità ecclesiastiche che a tutt’oggi non hanno ancora riconosciuto l’origine soprannaturale di questi eventi, negando pertanto che la Madonna ne sia effettivamente protagonista.

Come definirebbe le estasi e le apparizioni spagnole di Garabandal?

In base alla mia esperienza e pratica di ricercatore, le estasi di Garabandal sono da collocare nell’ambito delle estasi mistiche di tipo cattolico. Le stesse apparizioni con le loro varie modalità di estrinsecazione, sono tipiche del filone cattolico delle apparizioni mariane e testimoniano una dottrina che la stessa Chiesa ha definito assolutamente in linea con la teologia cattolica.

Esiste un metodo medico-scientifico per distinguere l’autenticità di questi fenomeni?

Oggi, con la strumentazione in dotazione, esistono varie metodiche per analizzare ed eventualmente riconoscere l’autenticità di tali fenomenologie da un punto di vista medico-scientifico. All’epoca dei fatti, tali strumenti non esistevano ancora, ma ugualmente valida si è rivelata l’anamnesi delle veggenti: i test loro somministrati in stato di estasi per provare il loro scollegamento dal mondo materiale che le circondava, come anche il sottrarsi a leggi fisiche quali la gravità, con levitazioni, mutamento del peso corporeo ed estraneità agli stimoli dolorosi, persino alle bruciature. 

Per quale ragione, questa fenomenologia ha attirato il suo  interesse professionale?

Sono sempre stato attratto dallo studio di fatti inusuali, specie se comportavano una modificazione dello stato di coscienza del soggetto. Per questo motivo, nel corso della mia attività, ho studiato circa una cinquantina di casi di apparizioni mariane. Tali indagini mi hanno permesso di imparare molto, sia sulla natura umana che sulle manifestazioni del divino, e mi hanno permesso di passare da competenze un po’ frammentarie e confuse a competenze più solide e coerenti.

Per quale motivo, le ragazzine cadute in estasi vennero in molti casi, bollate come isteriche?

In questo tipo di circostanze c’è sempre chi, spesso per ignoranza o prevenzione, cerca di sminuire i fatti. Il loro approccio è di ricondurre episodi che sfuggono alle comuni conoscenze a stati patologici più facilmente accettabili di quanto possa essere il soprannaturale. In particolare, nel caso di Garabandal, ci fu un comportamento assente e lacunoso da parte della prima commissione diocesana incaricata di studiare le ragazzine. Oltre a seguire svogliatamente i fatti, tale commissione sembrava maggiormente interessata a sviare l’attenzione delle bambine dai fenomeni “apparizionali”, sia tramite minacce che attraverso suggerimenti a svagarsi e pensare ad altro.

La Chiesa, a suo avviso, dovrebbe riconsiderare la posizione su Garabandal, alla luce del suo dossier?

Al momento, la posizione della Chiesa su Garabandal è gestita non dalla Santa Sede ma dal vescovo del luogo, con cui non ho mai avuto contatti nel corso degli anni in cui mi sono interessato alla vicenda. Sebbene io abbia presentato vari dossier al Vaticano per altri casi di apparizioni mariane, per questo non mi è stato richiesto alcunché. Non sembra esserci alcuna apertura a riconsiderare gli eventi, se non alla luce di fatti nuovi, negando, a tutti gli effetti, l’eccezionalità degli eventi già occorsi e da me descritti, oltre che da colleghi, sacerdoti e cronisti che ne furono testimoni diretti.


A chi consiglierebbe la lettura di “La Madonna negata”?

Sicuramente alle persone che hanno già un interesse per le apparizioni mariane e per le varie manifestazioni del divino e del soprannaturale nella vita di tutti i giorni. Negando la natura soprannaturale degli eventi, la Chiesa ha, in effetti, proibito alle persone l’opportunità di documentarsi, a tal punto che, persino, citare i fatti di Garabandal è vietato nel contesto delle celebrazioni liturgiche. Al contrario, io invito il lettore a documentarsi anche tramite il mio libro sui fatti straordinari che caratterizzano questo ciclo apparizionale.

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