Un evento che racconta le eccellenze vinicole dell’Italia, dalle terre vulcaniche al mare, dalle colline alle montagne: il recupero di vitigni autoctoni.
Rispetto per la natura, storie da divulgare legate a tradizioni millenarie e scoprirne così i territori, grazie ad un parterre di cantine vinicole d’eccezione che puntano alla produzione di qualità, affidando al vino il compito di fotografare paesaggi che significano cultura enogastronomica e che dipingono l’Italia migliore.
È questa l’essenza del Different Wine Festival, a Roma dal 15 al 17 dicembre, nella Sala delle Esposizioni del nuovo Acquario di Roma Mediterraneum all’Eur (Metro B Palasport, Passeggiata del Giappone, 00144 Roma RM).
Una struttura di 14mila metri quadri in fase di apertura che ospiterà per la prima volta un evento pubblico.
Un evento ideato per dare spazio a piccole e medie eccellenze enologiche del nostro Paese. Una proposta innovativa e, appunto, “different”, per valorizzare e far emergere realtà imprenditoriali del settore enogastronomico legate tra loro dal comune denominatore della qualità e della millenaria tradizione mediterranea, un’importante vetrina per Roma ed il territorio limitrofo.
Una proposta innovativa con il patrocinio di Roma Capitale, della Regione Lazio e di Confesercenti Provinciale di Roma che parte dalla Capitale per essere punto di incontro tra luoghi e viticolture d’Italia, da nord a sud: cantine indipendenti – in alcuni casi più conosciute all’estero con export da record – che si offrono al pubblico e agli operatori per un viaggio enogastronomico che dal cuore della Sicilia e dalla Val di Noto va dalle terre vulcaniche per arrivare fino alle Langhe e al Trentino.
La manifestazione, rigorosamente imperniata su cantine indipendenti è ideata da Valentina Fabbri e Mario Bauzullo, titolari dello storico ristorante e cantina “Peppino a Mare” di Ostia, e vuole essere un momento di incontro non solo con il grande pubblico, ma anche occasione di rilievo per operatori del settore e aziende impegnate al recupero di vitigni autoctoni quasi estinti e che in questo modo aiutano il recupero identitario di luoghi che attendono solo di essere scoperti o rivalutati.
«L’amore per il vino, il percorso formativo da sommelier nella FISAR, ma soprattutto l’incontro con queste incredibili realtà è stato determinante per la nascita del festival – ha dichiarato la co-founder Valentina Fabbri –. È Iniziato tutto “mano nella mano” con mio marito: è un amore duplice, profondo, quello che lega la terra alle persone e le persone al vino e intendiamo condividere tutto ciò con il grande pubblico che solo Roma può mettere in campo. Il tutto per me è racchiuso all’interno di un calice».
Tre giorni di degustazioni eno-gastronomiche, l’occasione perfetta per assaporare tutti i migliori vini italiani e per creare occasioni di incontro e connessione tra i produttori e operatori nazionali e internazionali. Uno show per tutti gli amanti del vino che troveranno sorprese e che, in area natalizia,avranno modo di enfatizzare la ricerca di prodotti unici e spesso introvabili.