ROMA – Azar Nafisi ha studiato in Inghilterra e negli stati Uniti, laureandosi in letteratura inglese e americana. Tornata in Iran nel 1979, ha insegnato letteratura inglese in una università di Teheran per 18 anni, tranne un periodo in cui fu espulsa per non aver rispettato le regole sull’abbigliamento.
Testimone della rivoluzione islamica e della presa di potere di Khomeini, Nafisi è presto divenuta una oppositrice del regime. Nel 1995, impossibilitata a continuare le sue lezioni senza attirare il biasimo delle autorità, si è licenziata dall’ateneo ed ha invitato sette delle sue migliori studentesse a seguire delle lezioni-dibattito a casa sua, per analizzare lontana da occhi indiscreti le opere occidentali più controverse e censurate dal regime.
Da questa sua esperienza è nato il romanzo, scritto negli Stati Uniti in lingua inglese, “Leggere Lolita a Teheran” che, tradotto in ben 32 lingue, l’ha consacrata come una delle più capaci e promettenti scrittrici iraniane. In Italia è stato pubblicato per la prima volta nel 2004.
Oggi il libro è stato tradotto sullo schermo dal regista israeliano Eran Riklis, che ha trasformato il racconto biografico di Azar Nafisi in un affresco il quale, anche a distanza di vent’ anni dalla prima pubblicazione, solleva questioni attuali mettendo le relazioni umane al centro della politica e delle questioni del nostro tempo, sottolinea inoltre come la cultura e l’educazione siano fondamentali per far crescere ciascuno nel rispetto altrui.
Un’autrice iraniana e un autore israeliano uniti dalla passione per l’arte e dalla difesa dei diritti civili. Azar Nafisi ha sempre sostenuto di riporre molta fiducia in Eran Riklis che ha realizzato nei fatti un’opera ben costruita: “Leggere Lolita a Teheran” mette in evidenza i guasti della società patriarcale iraniana, dove gli uomini nei confronti delle donne sono dei carcerieri con l’arbitrio, ritenuto punto d’onore, di giustiziarle per disobbedienza.
Il film, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, uscirà in Italia il 21 novembre. Coinvolgente e ben recitato, è un vero pugno nello stomaco, soprattutto per chi è femmina, perché comunica con chiarezza cosa significhi non poter essere libere e non poter coltivare la propria individualità, se non a prezzo della vita. Una fortuna che non tutte al mondo oggi hanno.
Regia di Eran Riklis. Un film con Golshifteh Farahani, Zahra Amir Ebrahimi, Mina Kavani, Reza Diako, Sina Parvaneh. Genere Drammatico, – Israele, 2024, durata 108 minuti. Uscita cinema giovedì 21novembre 2024 distribuito da Minerva Pictures Group.