Sbarcati nella notte 287 tunisini. Appello a Berlusconi “Lampedusa non è Alcatraz”

AGRIGENTO – Non si placa l’ondata di sbarchi nell’isola di Lampedusa. Durante la nottata sono approdati 3 barconi per un totale di ben 287 migranti, tutti partiti dalle coste tunisine.

Gli ultimi 167, tra cui quattro donne e numerosi minori, sono giunti alle 2.00 a bordo delle motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera che li avevano soccorsi mentre erano alla deriva su due imbarcazioni, a circa 40 miglia dall’isola. Poco prima di mezzanotte aveva raggiunto il porto un altro barcone, scortato dal Guardacoste Stanisci della Finanza, con 120 tunisini, tra i quali numerosi minori. Tutti gli extracomunitari sono già stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza, dove in questo momento sono ospitati circa 1500 tunisini. Ieri l’Associazione dei commercianti e degli operatori turistici dell’isola ha diffuso un appello al presidente del consiglio Silvio Berlusconi in cui si sollecita l’immediato trasferimento dei migranti affermando che  “Lampedusa non è Alcatraz”. La situazione, secondo gli abitanti ha superato la soglia di tolleranza. Inoltre le promesse pronunciate proprio dal premier, il quale addirittura aveva intenzione di acquistare una casa a Lampedusa, sono rimaste tali. Insomma gli isolani di Lampedusa si sentono abbandonati dalle istituzioni. Gli sbarchi e le storie che accompagnano questi uomini e donne che rischiano la vita pur di fuggire da guerre, fame e carestie, passano sempre di più inosservate. Ormai l’annuncio di nuovi sbarchi arriva esattamente come un bollettino meteo, al quale nessuno ci fa più caso, governo in primis.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe