Roma caput mundi, capitale in ginocchio. Scuole chiuse anche domani

Lavoratori giustificati per l’assenza di sabata, ma non retribuiti

ROMA – “Roma caput mundi”, ovvero Roma centro dell’inefficienza. Oggi risplende il sole sulla capitale, ma il freddo non è ancora passato come non è affatto superata l’emergenza nella quale la più importante città italiana è precipitata.
Dopo le polemiche, il rimpallo di responsabilità e gli scontri con la protezione Civile, il sindaco Gianni Alemanno ha promesso di rimettere tutto a posto nelle prossime 24 ore. Ma è chiaro che ormai la figuraccia è fatta.
Quindi è scattata l’ennesima ordinanza anche per domani, giorno in cui resteranno chiuse le scuole. E siamo al quarto giorno di stop della didattica. Non si capisce proprio quest’ultimo provvedimento, visto che il peggio è passato.
La domanda che si fanno tutti è come la città più importante d’Italia possa aver dimostrato una totale disorganizzazione davanti a una nevicata, tra l’altro annunciata con molto anticipo, che per quanto rappresenti un evento eccezionale non ha nulla a che vedere con situazioni ben più allarmanti e disastrose. Dall’estero hanno osservato la città eterna imbiancata –  osservando increduli – con quale leggerezza e disorganizzazione è stata affrontata la copiosa nevicata. Da venerdì abbiamo assistito a ingorghi pazzeschi quando sarebbe stato meglio vietare da subito l’uso delle auto. Migliaia di persone sono rimaste al buio, senza energia elettrica e qualcuno addirittura senza riscaldamento. Non si sono viste con una certa celerità le macchine spargisale, nè mezzi di soccorso per far fronte ad una situazione fuori controllo, dove vigeva il “fai da te”. Possibile che in una città come Roma non vi sia un magazzino dove tenere un po’ di sale per queste emergenze? Almeno per le strade principali?

Invece è stato un caos totale, con centinaia di persone bloccate all’interno delle vetture, nei treni e altre rimaste senza energia elettrica per giorni. Per non parlare dei castelli Romani, dove i cittadini rimasti senza acqua si sono cucinati la pasta nella neve sciolta. Le stime per questa emergenza secondo un calcolo ammonterebbero a 2 milioni di euro, mentre la Coldiretti parla di 3 milioni di danni nelle campagne della provincia. Soldi che sborseranno i cittadini per l’incapacità di chi dice di saper governare bene una città, che proprio per la sua unicità dovrebbe essere protetta per il valore storico che rappresenta nel mondo.
Nel frattempo le uniche parole che rimbombano ancora sono quelle della politica. Accuse che partono dalle diverse fazioni partitiche, chi favorevole chi contrario alla posizione presa dal primo cittadino.
E proprio dal sindaco arriva l’ennesima beffa, questa volta rivolta ai lavoratori e alle lavoratrici della capitale che non sono riuscite a raggiungere il posto di lavoro per le condizioni meteo. L’ordinanza del Campidoglio  giustifica  gli assenti, ma avverte: quel giorno il lavoro non sarà retribuito.

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