ROMA – Le recenti aggressioni al personale dell’ ARES 118, l’assalto alle ambulanze e la loro “devastazione”, hanno superato il limite del carattere episodico e, se non arginate in tempo util- affermano i sindacati del settore-, rischiano di diventare una pericolosa costante che può seriamente compromettere la missione istituzionale dell’ ARES 118 sul territorio laziale.
Negli anni dal 2010 al 2012 il personale dell’ARES 118 ha subito più di 70 aggressioni fisiche e conseguenti “infortuni sul lavoro”, accompagnate da minacce di vario tipo con armi da fuoco, coltelli, percosse e. quando va bene, insulti gratuiti.
E’ indubbio che le conseguenze di questi vili episodi, diffusi anche sul territorio romano, ricadono direttamente, oltre che sul personale e sui i mezzi di soccorso devastati, anche sul cittadino soccorso in quanto ostaggio di pochi violenti.
La FP CGIL, la CISL FP e la UIL FPL hanno promosso un incontro pubblico per venerdì 28 Giugno alle ore 12 presso la Sala Meeting della Centrale Operativa di Roma Capitale, Circonvallazione Gianicolense 51,. L’incontro cui sono invitati a partecipare tutte lre lavoratrici e i lavoratori del 118 è stato promosso per discutere sulle “azioni utili a contrastare tale non più tollerabile violenza.”
“Dalle Istituzioni –proseguire la nota sindacale-non ci aspettiamo più solo attestati di solidarietà e, per questo, abbiamo invitato tutti ad intervenire concretamente: Ministro dell’Interno, Ministro della Sanità, Prefetto di Roma, Presidente della Regione Lazio, Sindaco di Roma e i Presidenti dei Municipi, ognuno per la propria competenza, per favorire azioni non più rinviabili.Dobbiamo e vogliamo lavorare in sicurezza- concludono i sindacati- continuando a contribuire a salvare vite umane: il nostro lavoro merita stima, riconoscenza e soprattutto rispetto.