Femminicidio. Politica ancora poco sensibile alla strage di donne

ROMA – Le cronache di queste settimane, purtroppo, continuano a darci notizia di donne uccise da mariti, compagni e fidanzati gelosi e violenti. Tali episodi confermano l’assoluta necessità di contrastare con ogni mezzo i comportamenti sessisti e persecutori e di riconoscere il “diritto al rispetto e all’integrità” di ciascun individuo per sconfiggere l’ignoranza e la violenza.

Dare ascolto e proteggere chi è minacciato, fermare chi minaccia e punire chi uccide: questi devono essere i punti chiave di un intervento di risposta alla vera e propria strage di donne “uccise per amore”. Inquietanti i dati diffusi in proposito dal Ministero dell’Interno: il 30% degli omicidi nel nostro Paese ha come vittime delle donne.
Le recenti polemiche sul decreto contro il femminicidio e la scarsa presenza di parlamentari alla seduta che ha convertito in legge il provvedimento dimostrano che la politica, o almeno una parte di essa, è ancora poco sensibile ad un tema che invece dovrebbe costituire una priorità per le istituzioni.

Chiediamo che chi ha la responsabilità e il dovere di intervenire lo faccia con urgenza e con la consapevolezza che le norme, pur necessarie, non sono sufficienti. Il timore della pena, da solo, non ridurrà i comportamenti di disprezzo, persecuzione e violenza, se non si provvede a lavorare anche sul piano socioculturale per riconoscere il diritto al rispetto della dignità delle donne.

Condividi sui social

Articoli correlati