NAPOLI – Giovanni Nistri prende il posto di Marcello Fiori e viene nominato nuovo Direttore Generale del “Progetto Pompei”, per il quale è già stato previsto un finanziamento di 105 milioni di euro stanziati dall’Unione Europea al fine di mettere in sicurezza il sito archeologico.
Questa grossa cifra ha attirato le attenzioni della camorra ed è proprio per impedire infiltrazioni malavitose che si è affidato al generale dell’Arma dei Carabinieri, Nistri, il comando del progetto. Le preoccupazioni riguardanti il possibile ingresso della camorra nelle ditte impegnate nei lavori di restauro del sito archeologico di Pompei, già a settembre, avevano fatto sì che si mobilitasse la DIA, Direzione Investigativa Antimafia. Sono quindi più volte state ispezionate le aree interessate al restauro da Polizia, Guarda di Finanza e Carabinieri. Gli esiti delle ispezioni hanno confermato che, fino ad ora, non si sono verificate infiltrazioni della malavita organizzata. Tuttavia, la vigilanza rimane alta.
È arrivata da Palazzo Chigi la nota riguardante la nomina di Nistri, già alla guida del comando carabinieri “Tutela patrimonio culturale” tra il 2007 e il 2010, e quella di Fabrizio Magani, nuovo vicedirettore generale vicario, già direttore regionale dei beni culturali e paesaggistici d’Abruzzo e responsabile del progetto per la ricostruzione urbana dell’Aquila (colpita dal terremoto nel 2009). Giovanni Nistri e Fabrizio Migani hanno il compito di gestire le operazioni di riscatto e valorizzazione di uno tra i siti più importanti, dal punto di vista archeologico e culturale, in Italia e nel mondo. Nella loro collaborazione, direttore generale e vicedirettore, riceveranno il supporto degli enti locali, delle associazioni e delle università nonché del Gruppo di lavoro teso a garantire che il progetto Pompei si attui nella totale legalità e sicurezza. La messa in sicurezza del sito e l’estraneazione della camorra dalla “questione Pompei” non sono le uniche micce ad aver alimentato il fervore con il quale si è accolta la gestione del progetto. Non è da sottovalutare il potenziale ancora inespresso del sito archeologico, il quale ci si aspetta diventi una delle principali attrattive turistiche d’Italia. Massimo Bray, ministro dei Beni Culturali, così commenta l’assegnazione del comando del “progetto Pompei” a Giovanni Nistri: “Il generale Nistri proviene dal comando dei carabinieri tutela patrimonio culturale e penso abbia la sensibilità giusta per questo incarico”. Continua Bray: “Per Pompei non c’è bisogno di soldi, il progetto varato ha al suo interno tutte le risorse per partire. Il piano fatto dall’ex ministro Barca con l’Ue ha già i fondi per la tutela del sito: ora si tratta di mettere in campo le forze migliori per raggiungere i risultati”. Il ministro sostiene che sia necessario “fare sistema” e “mettersi assieme” affinché il progetto di una Pompei facilmente raggiungibile dalla stazione di Napoli, accogliente, ben attrezzata e gestita, possa diventare presto realtà. È con tono inquisitorio che Bray ricorda al sindaco di Napoli De Magistri che “ è la Costituzione a dire che il nostro patrimonio culturale è un bene da tutelare”. Anche l’ex ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, si mostra entusiasta riguardo la scelta di affidare a Nistri il comando del progetto, in quanto dotato di “un’alta e comprovata professionalità”. Della stessa opinione si mostra la Segreteria Nazionale Uilbact che però manifesta anche alcune perplessità riguardo la scelta di Fabrizio Migani come vicedirettore, in quanto si sarebbe ritenuta più adatta la nomina di un archeologo dalle competenze specifiche.
Si auspica che lo spiegamento di forze messe in campo per la rivalutazione di Pompei metta a tacere le numerose polemiche che hanno portato la zona archeologica a diventare simbolo di un degrado e di una negligenza non sempre a ragione attribuite all’amministrazione campana.