Iniziano i test d’ingresso universitari. Oggi medicina. Via alle prime polemiche

ROMA  – Sono iniziati oggi i test d’ingresso universitari per l’ammissione alle facoltà a numero chiuso. I primi a cominciare sono stati i 64.000 presentatisi oggi, tra medici e dentisti, che si contenderanno 10.551 posti. Domani, tra i 7.000 candidati per veterinaria, solo 774 si guadagneranno un posto nelle facoltà. Calano i candidati per architettura, circa 12.000 iscritti svolgeranno il test d’ingresso per accaparrarsi uno dei 7.621 posti in palio.

Si stimano in totale circa 83mila aspiranti matricole, ben il 10% in meno rispetto a quelle del 2013. Sono molteplici le ragioni per cui si è verificato questo calo ma, a far parlare quest’oggi, è stata la mala organizzazione nel gestire l’anticipo dei test d’ammissione per le facoltà degli atenei pubblici. Al centro della polemica le statistiche: si stima che 6 studenti su 10, hanno saputo solo all’ultimo che per quest’anno i test d’ingresso sarebbero stati anticipati ad Aprile. 

A rimanere invariata è stata invece la struttura delle prove d’ammissione per Medicina ed Odontoiatria. Anche quest’anno 60 quesiti a crocette da compilare in 100 minuti. Lievi modifiche sono state attuate alla suddivisione per argomento delle domande, concedendo un maggior peso a quelle “disciplinari”. Scendono, infatti, quiz di cultura generale e ragionamento logico, per lasciare maggiore spazio alle domande di biologia e chimica. Invariati rispetto agli altri anni i quesiti di matematica. I risultati dei test saranno pubblicati il 22 di aprile per medicina e odontoiatria, il 23 per veterinaria e il 24 per architettura.

Tutti coloro che avranno superato il test, entreranno in una graduatoria. Chi ha possibilità di immatricolarsi, deve farlo entro 4 giorni, limite massimo oltre il quale si verrà automaticamente eliminati per lasciare posto a chi ha ottenuto un punteggio più basso. Entro il 1° ottobre, le procedure dovranno essere concluse, di modo che gli studenti ammessi possano iniziare le lezioni senza ritardi. 

Gli studenti, questa mattina, hanno espresso il loro malcontento anche in relazione al danno provocato dal “numero chiuso”. Dare la possibilità solo ad un numero limitato di candidati di frequentare un determinato corso di studio, non è solo fortemente discriminante, ma addirittura controproducente. Il sistema di selezione, infatti, va contro gli interessi degli studenti di un’intera generazione, ma soprattutto contro gli interessi del Paese intero. A tale proposito, gli studenti di Roma, Milano, Bologna, Padova e Torino, hanno presieduto in vari luoghi del territorio, in particolare nei pressi di scuole ed università, svolgendo opera di volantinaggio per ribadire la loro contrarietà nei confronti di questo sistema selettivo. Nonostante si sia stimato che nel 2018 avremo bisogno di 20.000 medici, il MIUR e il governo non si esimono dal mettere i bastoni tra le ruote alla sanità italiana, continuando a far diminuire i posti disponibili per l’accesso alle facoltà a numero chiuso (in particolare Medicina e Chirurgia) e tagliando le borse di specializzazione.

Alberto Campailla, portavoce di Link Coordinamento Universitario, dichiara: “Noi crediamo che l’università debba essere accessibile a  tutti. Il sistema italiano del numero chiuso non è l’unico nè il migliore,  HYPERLINK “http://linkcoordinamentouniversitario.it/scheda-tecnica-di-comparazione-dei-sistemi-di-accesso-alla-professione-medica/” \t “_blank” abbiamo analizzato cosa succede in diversi Paesi d’Europa e del Mondo e crediamo che su queste basi serva aprire un dibattito serio e complessivo sui sistemi di selezione universitaria”. A tal proposito, gli studenti e le studentesse di tutta Italia appartenenti a diverse realtà territoriali di LINK- Coordinamento Universitario hanno scritto un documento basato su dati ricavati da rapporti di organismi internazionali e su esperienze personali. Il loro scopo è quello di dare corpo ad un dibattito sul tema della selezione. Continua Campanelli: “ Un test non può decidere del nostro futuro: quando si dà la possibilità ad un solo studente su 7 di accedere a medicina non c’è nessuna meritocrazia ma solo un attacco frontale al diritto di  tutti di scegliere cosa studiare. Contro chi sostiene questo modello di valutazione continueremo a mobilitarci, boicottando il 13 Maggio i test INVALSI alle superiori”.

Questa ingiusta espulsione degli studenti dai percorsi di istruzione da loro scelti, non riguarda solo le facoltà di Medicina, Veterinaria, Odontoiatria e Architettura, questa rigida realtà di selezione riguarda oggi il 60% dei corsi di laurea.   

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