Dell’Utri. La Cassazione conferma il concorso esterno in associazione mafiosa

I sette anni di reclusione sono stati confermati dalla prima sezione della Suprema Corte. Il Pg: “Per 18 anni è stato il Garante tra Berlusconi e Cosa Nostra”

ROMA – In attesa di quello che deciderà l’autorità giudiziaria libanese, quella italiana, con la Cassazione, ha confermato la condanna a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di Marcello Dell’Utri. Il verdetto è arrivato venerdì in tarda serata, e la decisione è della I Sezione Penale della Cassazione che ha reso definitiva la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Palermo il 25 marzo 2013. Durissimo, nei confronti di Dell’Utri era stato il Procuratore Generale Galasso, che sul ruolo dell’ex parlamentare della Repubblica, non ha mai avuto dubbi: “Per diciotto anni, dal 1974 al 1992, Marcello Dell’Utri è stato garante dell’accordo tra Berlusconi e Cosa nostra. In quel lasso di tempo, siamo in presenza di un reato permanente”. Poco tempo in camera di consiglio, visto che i supremi giudici, in sole 4 ore,  hanno sentenziato, oltre che su Dell’Utri, anche una decina di cause della giustizia militare. Immediate le reazioni della Difesa dell’ex numero uno di Publitalia e uomo da sempre vicino a Silvio Berlusconi. A parlare l’avvocato Giuseppe Di Peri, che ha difeso Dell’Utri in Cassazione insieme al suo collega Massimo Krogh: “Siamo delusi da questa decisione della Cassazione perché a nostro avviso c’erano tutti gli spazi per un annullamento della condanna: vedremo ora quali iniziative intraprendere. Ricorreremo alla Corte Europea di Strasburgo per verificare se questo procedimento ha camminato nei giusti binari”. Poi su quanto potrebbe accadere nel futuro prossimo all’ex parlamentare: “Non ci sarà alcuna accelerazione né cambierà nulla nella procedura attivata dalle autorità italiane per chiedere l’estradizione di Dell’Utri: semplicemente il titolo custodiale sarà tramutato in ordine di carcerazione in seguito alla decisione della Cassazione di questa sera”. Tutta la procedura sull’estradizione è in mano agli avvocati libanesi che assistono Dell’Utri”.

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