Dietro i biglietti clonati di Atac una ramificata organizzazione criminale
ROMA – E’ una storia infinita quella dei biglietti ‘patacca’ di Atac. Una storia che potrebbe travolgere molti dirigenti della società direttamente collegata a Roma Capitale, ma che, potrebbe non portare alcuna ricaduta sul mondo della politica. Altri, infatti, potrebbero essere i beneficiari di un giro parallelo dei titoli di viaggio per bus, tram e metropolitane romane e ingente, negli anni sarebbe stato il fatturato di tabaccherie, bar e punti vendita direttamente collegati al sodalizio criminale. In Campidoglio si studiano strategie di contrasto e controllo. Dovrebbe essere imminente, come annunciato dal Presidente dell’Assemblea Capitolina Mirko Coratti, il varo di una commissione di inchiesta ad hoc super partes, ovvero con la presenza di tutte le forze politiche rappresentate in Aula Giulio Cesare. Intanto, proprio nella giornata di ieri prime decisioni sul Colle Capitolino. A darne notizia l’ufficio stampa del Presidente dell’Assemblea Capitolina, Mirko Coratti: “La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Capitolini riunita quest’oggi ha deciso all’unanimità di convocare per martedì prossimo 12 novembre una seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina per discutere ella situazione di ATAC e del TPL di Roma.
Nella stessa riunione è stata anche accolta la proposta avanzata dal Presidente Coratti circa la costituzione di una commissione d’indagine consiliare composta da tutti i Capigruppo che sulla base dei poteri di verifica e controllo attribuiti all’Assemblea Capitolina possa intraprendere le necessarie e opportune analisi relative alla presunta emissione di titoli di viaggio falsi. “Sull’azienda più importante di trasporto pubblico locale d’Italia – ha commentato lo stesso Coratti – non può gravare l’ombra di attività disoneste a danno della collettività. E’ nella volontà di tutti i gruppi Capitolini la scelta di far emergere e contrastare con fermezza gruppi fenomeni fraudolenti occultati all’interno dell’azienda di trasporto della Capitale.”
Oltre all’assessore Guido Improta, sono stati invitati a partecipare alla seduta anche il Presidente e l’Amministratore Delegato di Atac Roberto Grappelli e Danilo Brogi, il Presidente di Roma Servizi per la Mobilità Massimo Tabacchiera, il Presidente e l’Amministratore delegato di Roma Metropolitane Massimo Palombi e Luigi Napoli. Ieri il Sindaco Marino è tornato ancora una volta sullla gestione delle partecipate intervenendo a Radio 24 e rispondendo ad una precisa domanda sull’azzeramento dei vertici di Atac: “Lo abbiamo già fatto in realtà proprio poche settimane dopo la mia elezione quando decisi di cambiare metodo: invece di nominare i vertici in base delle segnalazioni dei partiti o alla conoscenze personali, decisi di iniziare proprio con l’Atac raccogliendo molti curricula di persone che avessero competenza in gestioni di grandi aziende per poi scegliere una persona non legata al territorio o a partiti cioè Broggi. Continueremo così lontano dalle pratiche del passato, siamo cosa diversa e lo dimostreremo”. Poi il Sindaco ha affrontato un nuovo passaggio dell’inchiesta del quotidiano la Repubblica, che ieri mattina ha chiamato in causa una delle società che aveva in ‘cura’ la movimentazione dei biglietti di trasporto pubblico. Si tratta di un colosso della security privata, che già nel recentissimo passato era stata chiamata in causa per vicende legate alle necessarie certificazioni per la fornitura di servizi alla pubblica amministrazione. Secondo quanto scrive il quotidiano la Repubblica, nei caveau di questa azienda sarebbero stati stipati almeno 10 milioni di biglietti di Atac invenduti. La società di Security aveva il compito di consegnare i titoli di viaggio alle biglietterie automatiche, e con ogni probabilità, anche a ritirare gli incassi, mentre per la parte destinata alle rivendite di strada (Edicole, tabaccherie, bar etc) provvedeva una seconda società. Anche su questo Marino ha precisato la sua posizione, in particolare sul ruolo svolto proprio da queste società: “Ovviamente non conosco queste cose perché se le conoscessi invece di essere qui al telefono andrei dal procuratore della Repubblica a denunciare tutto quello che eventualmente sapessi. Quello che invece affermo è che un sistema dove si stampano biglietti falsi e distribuiti e utilizzati è un sistema che richiede una organizzazione simile all’organizzazione criminale organizzata”. Durissima la presa di posizione dell’Assessore alle Periferie ed ai Lavori Pubblici Paolo Masini, intervenendo a Radio Città Futura: “Ha fatto benissimo il sindaco Marino ad essere nettissimo rispetto a questa vicenda. Una vicenda folle che sembra da Tototruffa ed è invece una vicenda vera, che ha estorto, rubato e portato via soldi dalle casse del comune. Se sembra che anche alcune persone di alcuni partiti abbiano tratto vantaggio da tutto questo, vanno perseguiti fino alla fine – ha concluso Masini – è lo stesso rigore che stiamo mettendo nei lavori pubblici, un altro settore molto delicato. Non guarderemo se si tratta di un partito amico o nemico”.