Eppur si muove, il paese ancora vivo ma il pregiudicato punta allo sfascio

 

ROMA – Strano paese. Le cronache ci rimandano immagini che  sembrano provenire da due mondi diversi, che non hanno niente a che vedere l’uno con l’altro.  Sono due mondi inconciliabili, che non possono incontrarsi.

Da una parte il governo che affronta la prova più difficile, la messa a punto della legge di Stabilità, quella che una vota si chiamava legge finanziaria, che delinea e definisce il programma , le risorse, gli investimenti , le iniziative per uscire da una crisi che sembra non aver mai fine,. C’è il  Parlamento  impegnato ad apportare consistenti cambiamenti alla bozza approvata dal Consiglio dei ministri come richiesto dalle forze sociali, dagli stessi partiti che sostengono la maggioranza, Pd e Pdl e da quelli  che stanno all’opposizione. Ci sono più di tremila emendamenti da discutere, moltissimi verranno eliminati , ma quelli più sostanziosi, che riguardano il lavoro, l’occupazione, le pensioni, la cassa integrazione, il fisco, l’uguaglianza fra bi cittadini, il contrasto alle povertà crescenti, la lotta all’evasione, le rendite, gli sprechi, sono al centro di un dibattito molto importante. 

La legge di stabilità , da cambiare per uscire dalla crisi

 

Le scelte che verranno fatte segneranno la vita dei prossimi anni L’Europa deve ancora emettere il suo giudizio ufficiale ..Già l’Europa , la necessità di un radicale cambiamento nelle politiche economiche e sociali. Anche sulla possibile ripresa c’è dibattito, ci sono ottimisti come Saccomanni, il<ministro  dell’Economia, che parla di un aumento del Pil , di segnali che saranno evidenti a partire dall’inizio del 2014. Lo stesso presidente del Consiglio è ottimista e lancia la sua sfida. Avevo chiesto diciotto mesi, afferma, per valutare , diciamo dare il voto,  l’operato del governo. E’ fiducioso, lancia una vera e propria sfida, i risultati arriveranno.. Non la pensano così le grandi organizzazioni degli imprenditori, Confindustria , Confcommercio,   le associazioni degli artigiani, le piccole e medie imprese, la cooperazione. Certo sarebbe  facile ricordare   che industriali e commercianti  nel passato, recente, non lesinavano elogi a Berlusconi, ai ministri dei suoi governi. Ma meglio è guardare all’oggi.  Un oggi segnato da una ritrovata unità fra Cgil, Cisl, Uil,  che, nel dare il via ad una mobilitazione  con scioperi di quattro ore che avranno luogo in modo articolato in tutta Italia con manifestazioni fra le< quali quella di mercoledì a Roma e di venerdì a Milano. Hanno presentato  precise proposte al governo, si sono rivolti alle forze politiche, ai gruppi parlamentari. Pensate, addirittura qualche passo avanti sembra farlo la  riforma  della legge  elettorale con la presentazione al Senato di due ordini del giorno, uno di Pd con il sostegno di Sel, Lista civica, un altro dal redivivo Calderoli che dopo aver siglato il Porcellum ora sembra passare al Mattarellum  trovando la firma del Pdl.  IL premier a questo proposito afferma che il governo potrebbe intervenire se il Palamento lo richiedesse. Insomma c’è un Paese che dà segni di vivacità, non  si rassegna a convivere con la crisi, avverte il rischio di cadere bel baratro, di una deriva antidemocratica, “ Per dirla con  Galileo “ eppur si muove”. 

Il  Pdl dei dottor Yekyll e Mister Hyde

Ma c’è un altro paese che non si muove, o meglio punta al tanto peggio tanto meglio, vuole la crisi di governo, lo sfascio guarda solo agli interessi del suo leader, il  pregiudicato Silvio Berlusconi. La “banda bassotti” ha ormai un solo obiettivo: decade Silvio da senatore con lui decade tutto il resto.  Le dichiarazioni arrivano a getto continuo,   presi di mira Enrico Letta e i cinque ministri, a partire dal vicepremier  Alfano, i quali cercando di far ragionare questa banda di arrabbiati. E visibile <la contraddizione: da una parte si lavora, certo con differenze anche particolarmente sensibili,  per  rispondere alla fiducia che il Parlamento ha dato al governo. Lavorano i parlamentari, anche quelli del pdl, impegnati nelle commissioni, c’è un reale confronto di posizioni. Dall’altra parte come il dottor Jekyll e Mister Hyde  si cambiano d’abito e operano per distruggere il loro stesso lavoro. Perché<così vuole il pregiudicato. Dice Enrico Letta: “Continuo a non vedere quali alternative serie per il paese ci siano intorno al cupio dissolvi: non porta a nulla, e oggi far scendere l’aereo non serve a nessuno e non cambia niente neanche al Pdl”.Mischiare due vicende (la partita della decadenza e la durata del governo, ndr) non porta da nessuna parte”, “avvita” solo la crisi.  Ecco il capogruppo  del Pdl alla Camera., ‘ Renato Brunetta  inveire, mostrare tutta la sua rabbia.Il presidente del Consiglio viene definito  “ingrato e masochista”.  Ma è lo stesso con cui siede al tavolo di confronto per dar vita alla legge di stabilità Cambiata la giacca, agli ordini del pregiudicato, lavora per la crisi di governo  quando il Senato  voterà per decidere la decadenza di Berlusconi da senatore.  Interessa qualcosa che sarà proprio l’Italia ad assumere la Presidenza della Ue  che Letta, come ha detto a Malta, ritiene sia l’occasione “per passare da una legislatura dell’austerità a una legislatura della crescita” Un segnale importante in questa direzione può venire proprio da una legge di stabilità che, dice Epifani, ha bisogno di “un’anima”. E’ un banco di prova che può rafforzare il governo e chi lo sosterrà. Senza bisogno del  “ passi “ del pregiudicato. Una occasione da non perdere.

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