ROMA – Andate in vacanza felici e contenti. Sprizzano ottimismo i media italiani, quelli stranieri un po’meno anzi sono proprio pessimisti sul futuro del mondo, sulla crisi che ormai dura da cinque anni.
Parlano i ministri, dichiarazioni, interviste a getto continuo, Monti sembra aver allentato il suo vorticoso ritmo declaratorio. Hanno allentato anche gli esponenti dei partiti salvo grillini e leghisti che ora , in sintonia, attaccano l’euro e inneggiano,per quanto riguarda la legge elettorale, al porcellum il capolavoro dell’allora ministro Calderoli. Sanno bene i ministri che le vacanze degli italiani si riducono a qualche giorno sulle spiagge vicino a casa, qualche gita fuori porta e,per chi è più fortunato, nel senso che ha qualche disponibilità in più, la settimana di ferragosto. Posti liberi negli alberghi, nelle pensioni ce ne sono ancora.
Debito pubblico record e spread che si attesta a 450 punti
Per quanto riguarda i ristoranti, che Berlusconi vedeva sempre pieni di gente, le associazioni dei commercianti annunciano la chiusura di quasi diecimila esercizi. Sanno bene i ministri che tutti gli indicatori economici sono negativi, il segno meno domina l’economia. Ultimo dato proprio alla vigilia dei giorni delle “ ferie di agosto”, prendono il nome dall ’imperatore Augusto, riguarda l’esplosione del debito pubblico. A giugno tocca nuovi massimi storici a 1.972,9 miliardi di euro rispetto ai 1966,3 di maggio. Le maggiori entrate tributarie dei primi sei mesi dell’anno non hanno spostato niente. Non solo: l’ Imu e l’aumento delle accise sulla benzina, sono state subito assorbite,ingoiate nella voragine. Le Borse nel frattempo si muovono caute, il mercato è guardingo, continua l’altalena fra più e meno. Lo spread fra Btp e titoli tedeschi resta nei pressi dei 450 punti base. Ma il rendimento sui titoli di stato continua ad essere molto alto vicino al 6%. E sul debito il peso è< notevole. A lungo non si regge.
Un fantasioso editoriale di Scalfari. Va tutto male? Ma era previsto
Insomma i sacrifici che il governo ha imposto ai lavoratori e ai pensionati sono serviti a ben poco. I progetti per ridurre il debito pubblico che il governo intende mettere in campo sono del tutto inadeguati. Certo si può vendere, o meglio svendere di tutto, ma se non c’è crescita il debito mangia se stesso e si riproduce. E qui entra in campo l’ottimismo dei ministri , quelli più direttamente coinvolti nei problemi aperti dalla crisi, dalla recessione. Ottimismo cui fanno da battistrada i giornali che vanno per la maggiore. Lasciamo stare la Rai che ha, di fatto, abolito l’informazione,l’approfondimento. Tira la volata Repubblica con un Eugenio Scalfari sempre più sorprendente, nel bene e nel male, più nel male. In un editoriale fra i più fantasiosi fra quelli degli ultimi tempi prende atto che tutti gli indicatori economici sono negativi, ricorda anche che ci sono guerre , la Siria in primo luogo. Ma non si deve drammatizzare , afferma, erano cose previste. Per quanto riguarda l’occupazione dei giovani dice che a numerose indagini, dicono che non accettano lavoro non qualificati e preferiscono stare in famiglia. Cose che abbiamo già sentito e che Scalfari rilancia.
Fassina? Come Merklee, come Monti e come lui, Scalfari
Dimentica che più del 40% dei laureati sono senza lavoro,disoccupati, neppure precari. Ma che vuol dire, era tutto preventivato. Per quanto riguarda la cassa integrazione è vero che le ore aumentano, ma si tratta di un nuovo metodi di calcolo. Infine ,pensiamo prende in esame i dieci punti indicati da Stefano Fassina, membro della segreteria e responsabile del dipartimento economico del Pd, come punti base del programma di governo del centrosinistra. Dice che per quanto riguarda l’Europa Fassina dice le stesse cose di Anghela Merkel, per quanto riguarda l’Italia le posizioni dell’esponente del pd sono la fotocopia dell’agenda di Monti. Poi ci ripensa e conclude che Fassina ha sposato le sue posizioni, di Scalfari si intende. Lasciamo al buon gusto dei nostri lettori ogni commento.
Parlano i ministri. L’argomento preferito i tagli ovunque
Sempre Repubblica traccia il futuro del Paese facendo parlare tre ministri di primo livello. Grilli, una lunga intervista. Gli venisse mai il dubbio che la situazione sia difficile, che ci sono molti problemi da affrontare , che quanto fino ad oggi messo in campo dal governo non ha dato risultati sul piano della crescita, dell’equità. Niente di tutto questo ha delineato un futuro fatto ancora di tagli, ha detto che il fisco andrebbe rivisto, che si dovrebbe far rientrare qualcosa nelle tasche delle face più deboli, ma non si può, Magari parliamone, tanto non costa niente. Il ministro Passera rivende ancora una volta un piano di sviluppo che non è mai decollato, di politica industriale non parla neppure. Evita l’argomento. Il ministro Patroni Griffi fa il duro. La sua ricetta per affrontare la crisi è quella dei tagli dei dipendenti pubblici. Licenziamenti punto e basta e se i sindacati si oppongono a lui non frega niente. Avanti a testa bassa. Abbiamo letto attentamente anche altre dichiarazioni, interviste comparse su diversi giornali. Parlano altri ministri, sottosegretari: Non ce ne è uno che parli di investimenti per lo sviluppo, per ridare fiato all’occupazione, la politica industriale è una specie di oggetto misterioso.