Silvio, il pregiudicato “mission impossibile”

ROMA – Silvio Berlusconi è entrato nel panico. Ormai salvare la sua onorabilità davanti ai processi e a una condanna definitiva è diventata la sua “mission impossible”.

Le tenta tutte, anche cambiando repentinamente all’ultimo secondo la sua strategia politica. Ieri a Enrico Letta aveva lanciato quello un vero e proprio ultimatum: “Sarebbe disdicevole se il governo cadesse ma naturalmente non siamo disponibili a mandare avanti un governo se la sinistra dovesse intervenire su di me, sul leader del Pdl, impedendogli di fare politica”. Poi Berlusconi si trasforma improvvisamente in un paladino dei diritti umani e assieme a un Marco Pannello, un po’ tirato per la verità, firma addirittura i 12 referendum promossi dai radicali, legalizzazione delle droghe incluse. Anche se, il cavaliere ammette che non tutti i quesiti lo trovano d’accordo, ma pur di firmare su quelli che parlano della riforma della giustizia è disposto a tutto.  Una battaglia “sacrosanta”, come lui stesso definisce.

Come sappiamo tutti, la notte porta consiglio e così Berlusconi questa mattina appena aperti gli occhi ha cambiato nuovamente linea. “Nessun ultimatum al governo”, ha fatto sapere. Anzi, questo Esecutivo deve continuare e – aggiunge –  nel caso della mia decadenza spetta ai ministri decidere se continuare o meno. Insomma, siamo nel caos totale di una missione sconosciuta e impossibile. I pronostici danno per certa la decadenza di Berlusconi, anche se il Partito Democratico potrebbe fare dietrofront contro il suo acerrimo nemico. Sarebbe il caos, specie nel centro sinistra, o meglio nel centro, perchè fino a prova contraria di sinistra ne è rimasta poca. Troppo poca.

Condividi sui social

Articoli correlati