Napolitano. 3.083.000 i disoccupati. Senza lavoro il 40% dei giovani

ROMA – Napolitano lancia un nuovo allarme .Nel messaggio inviato ai Prefetti in occasione della Festa della Repubblica, afferma che siamo in presenza di una “vera e propria questione sociale  che si esprime soprattutto nella dilagante disoccupazione giovanile.

Bisogna farsene carico ponendola al centro dell’azione pubblica, che deve connotarsi per un impegno sempre più assiduo nella ricerca di soluzioni tempestive ed efficaci alle pressanti istanze dei cittadini.” Invita a promuovere iniziative “ di ascolto, di sostegno. Parla di fiducia che deve rinascere soprattutto nei giovani: “La fiducia potrà rinascere afferma- ed essere a sua volta volano di migliori risultati, se le risposte saranno coerenti e mirate in uno sforzo continuo, volto a razionalizzare e semplificare gli apparati e l’azione amministrativa ed a riorientare l’utilizzo delle risorse pubbliche perché possa concretamente avviarsi una nuova fase di sviluppo e di coesione sociale”.  Proprio mentre le agenzie diffondevano l’appello del  Capo dello Stato dall’Istat arrivavano dati sulla occupazione  sempre più drammatici,3.083.000, senza lavoro, fra i giovani il 40,5%,una spirale senza fine , a fronte della quale il governo si muove con lentezza, annunciando piani che sono allo studio. Non un progetto chiaro, con obiettivi definiti è ancora stato messo a punto per affrontare questa emergenza sociale.Neppure la revisione della riforma Fornero che ha avuto effetti deleteri sul lavoro dei giovani.

Cantone. Subito la revisione della riforma Fornero

“Il governo abbia il coraggio di correggere gli aspetti più controversi della riforma delle pensioni della Fornero- afferma Carla Cantone, segretario generale dello Sii Cgil-e rimetta mano all’età pensionabile favorendo così l’ingresso dei giovani nei posti di lavoro”.   “So bene che non basta – ha continuato  – e che se un lavoratore anziano va in pensione un giovane non prende automaticamente il suo posto. Ma è ormai del tutto evidente che quella riforma sta producendo una generazione di persone adulte espulse dal mondo del lavoro che si ritrovano senza pensione e una di giovani che non riescono a trovare un’occupazione. Mi auguro che tutto questo sia chiaro anche a chi governa e che si corra quanto prima ai ripari”.Nei primi tre mesi dell’anno il tasso di disoccupazione è balzato al 12,8,il livello più alto dal primo trimestre del 1977 (+1,8 punti sul 2012). Così come su base mensile: ad aprile i senza lavoro volano al 12% (+0,1 punti rispetto a marzo, +1,5 punti sul 2012) registrando un nuovo massimo storico: si tratta del livello più alto sia dall’inizio delle serie mensili (gennaio 2004) che da quelle trimestrali, avviate nel primo trimestre 1977, ben 36 anni fa.  Sul piano numerico ad aprile il numero di disoccupati è stato, pari a 3.083.000, aumenta dello 0,7% rispetto a marzo (+23 mila unità). Su base annua si registra una crescita del 13,8%(+373 mila unità). La crescita della disoccupazione riguarda sia la componente maschile sia quella femminile. Il prezzo maggiore lo pagano i giovani. Record negativo  tra i 15-24enni: le persone in cerca di lavoro rappresentano il 10,9% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 40,5%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,9 punti nel confronto tendenziale. Per le ragazze del Mezzogiorno tocca addirittura il picco del 52,8%.

Nella fascia di età fra i 15 e i 24 anni senza lavoro  696 mila

 Complessivamente, nella classe tra 15 e 24 anni, il numero delle persone in cerca di occupazione raggiunge 696mila unità (+65mila rispetto a un anno prima), pari all’11,5% della popolazione di questa fascia di età (12,8% per i maschi e 10,2% per le femmine). Nel solo mese di aprile, aggiunge l’Istat, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è aumentato di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,9 punti nel confronto tendenziale. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 656mila e rappresentano il 10,9% della popolazione in questa fascia d’età. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente (+25mila unità). Il tasso di inattività si attesta al 36,2%, in aumento di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e in diminuzione di 0,1 punti su base annua. Calano gli occupati a tempo pieno,-3,4%, pari a -645.000 unità rispetto al primo trimestre 2012, che in circa metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,8%, pari a -347.000 unità). Gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare in misura sostenuta (6,2%, pari a +235.000 unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario.  Nel primo trimestre 2013, inoltre, si registrano oltre 100mila “precari”  che hanno perso l lavoro. Il tasso di disoccupazione maschile cresce per il sesto trimestre consecutivo portandosi all’11,9%; quello femminile, in aumento per l’ottavo trimestre, sale al 13,9%. La crescita tendenziale del tasso di disoccupazione riguarda l’intero territorio nazionale. Nel Nord l’indicatore passa dal 7,6% del primo trimestre 2012 all’attuale 9,2%, nel Centro dal 9,6% all’11,3%. Nel Mezzogiorno l’indicatore raggiunge il 20,1% (era il 17,7% nel primo trimestre 2012). Il numero dei disoccupati nel trimestre, pari a 3.276.000, è in ulteriore forte aumento su base tendenziale (17%, pari a +475mila unità). L’incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in oltre sei casi su dieci le persone con almeno 35 anni. Il 55,2% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più. Il tasso di disoccupazione degli stranieri aumenta dal 15,3% dell’anno precedente al 18,0% del primo trimestre 2013. L’indicatore cresce sia per le donne (dal 17,4% al 19,3%) sia soprattutto per gli uomini (dal 13,6% al 17,0%). 



In Europa sempre di piùi i senza lavoro

 Sono sempre di più i disoccupati in Europa: in aprile, secondo Eurostat, la percentuale ha raggiunto il 12,2% nell’Eurozona e l’11% in Ue27. Il numero delle persone che non hanno un lavoro è aumentato in un solo mese di 104mila nell’intera Ue, 95mila nell’Eurozona, per arrivare a 26,588 milioni (19,375 nei 17). I tassi di disoccupazione più contenuti si confermano in Austria (4,9%) e Germania (5,4%), i più elevati in Grecia (27%, dato di febbraio), Spagna (26,8%) e Portogallo (17,8%). In Italia ha raggiunto il 12%, ma è particolarmente elevato il dato sulla disoccupazione giovanile, pari al 40% contro una media Ue del 23,5% (24,4% in Eurozona). Per quanto riguarda le donne, il dato Ue è pari all’11%, Eurozona al 12,3% e Italia 13,2%. Nello stesso mese, negli Stati Uniti i disoccupati erano il 7,5%, in calo rispetto al 7,6% del mese precedente.
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