I problemi all’udito non sempre si riescono a identificare precocemente e in maniera tale da intraprendere terapie efficaci. In alcuni casi, una semplice infezione o quello che sembra un fisiologico abbassamento dell’udito, in realtà cela qualcosa di più importante, destinato a far perdere buona parte della capacità uditiva di un individuo.
Nessuno vorrebbe che accadesse, ma, per le più disparate ragioni, può capitare di ritrovarsi nella condizione di non riuscire più ad ascoltare i suoni dell’ambiente circostante, inclusa la voce delle persone care. Seppure in molte di queste situazioni non esista una terapia risolutiva efficace, a volte non è detto si debba rinunciare completamente alla possibilità di sentire.
In questi casi si possono adottare delle semplici protesi acustiche, che permettono di recuperare buona parte dell’udito, ricominciare a essere partecipi dell’ambiente circostante e poter interagire con chi si ha di fronte.
Nella maggior parte delle città, ma anche nei piccoli centri, ormai, esistono punti dedicati al recupero dell’udito attraverso queste apparecchiature. Esistono, ad esempio, diverse soluzioni per protesi acustiche personalizzate a Napoli, Roma, Torino, e tante altre metropoli italiane. Nelle città, sicuramente c’è più possibilità di confrontare prezzi e servizi offerti, per poter individuare la formula più conveniente. Ma come agire, se questo non è possibile? Come comportarsi se non si possono sostenere i costi richiesti per le proprie protesi acustiche?
Il Sistema Sanitario Nazionale mette a disposizione diverse agevolazioni e contributi per alcune fasce di popolazione che hanno la necessità di procurarsi un apparecchio acustico.
Informandosi prontamente e per tempo, si può riuscire a risparmiare un’importante somma sul budget del preventivo proposto dal centro per l’udito, così da avere maggiore accesso a queste comode soluzioni.
Chi ha diritto ai contributi dell’ASL per le protesi acustiche?
In Italia è possibile per alcune persone poter beneficiare dei contributi ASL per l’acquisto di protesi acustiche. Nello specifico ne hanno diritto i minori che soffrono di ipoacusia, gli invalidi civili che, tra le varie problematiche, riscontrate a supporto della ridotta capacità lavorativa, sia risultata anche l’ipoacusia e gli invalidi di guerra o di servizi.
Anche gli invalidi che superano il 33% e fino al 100%, che soffrono anche di ipoacusia, hanno diritto ai contributi statali.
In che modo è possibile accedere al contributo?
L’iter per poter ottenere il contributo ASL segue una procedura precisa e prevede sia la produzione di specifici documenti, che il controllo da parte degli specialisti addetti.
In particolare, bisogna effettuare una prima anamnesi presso il centro acustico di riferimento, che fornirà al soggetto anche tutte le informazioni dovute. Sulla base di questo, il medico di base potrà prescrivere la visita presso un otorinolaringoiatra che dovrà, invece, certificare l’ipoacusia, prescrivendo la necessità di indossare una protesi acustica.
Superate queste fasi, il soggetto deve poi effettuare una visita uditiva presso un centro pubblico o una struttura convenzionata, che insieme al paziente selezionerà la soluzione migliore ed elaborerà il preventivo, da presentare nella richiesta del contributo.
Questa prevede la presentazione di una precisa documentazione presso l’ufficio ASL di riferimento, come ad esempio, copia del verbale di invalidità, della tessera sanitaria, la prescrizione dell’apparecchio, il certificato di residenza e il preventivo ottenuto dal centro convenzionato.
In seguito all’approvazione della domanda, dopo apposita verifica documentale, è possibile ritirare l’apparecchio acustico, il cui costo sarà a carico dell’ASL di riferimento.