Contenuti plagiati: quali sono le sanzioni previste?

Siamo immersi in un contesto all’interno del quale la condivisione di informazioni rappresenta un elemento cruciale dello sviluppo della società. Nell’era del digitale, infatti, le informazioni scorrono a ritmi serratissimi e la condivisione di idee non è più un lusso, anzi, è alla portata di tutti.

È per questa ragione che, soprattutto al giorno d’oggi, si fa particolare attenzione all’autenticità dei contenuti che vengono presentati, al di là del mezzo che si sceglie e dei concetti che esprime. Inoltre, questo discorso tende ad amplificarsi quando i suddetti contenuti vengono presentati di fronte a commissioni o istituzioni. Ai fini della nostra discussione, riteniamo importante sottolineare quanto grave il plagio sia.

L’atto di copiare, infatti, mina in maniera particolarmente profonda l’integrità intellettuale e la fiducia nei confronti del processo di divulgazione della conoscenza. Il plagio è una pratica altamente scorretta che, oltre a danneggiare l’individuo plagiato, mina anche la credibilità e la reputazione di chi si macchia di un simile gesto. Scopriremo, nelle prossime righe, che in funzione del contesto in cui si verifica il plagio, esso arrechi conseguenze particolarmente gravi, di stampo disparato e in grado di impattare sia sul percorso professionale di chi lo commette che nella sua vita personale.

Per questo motivo, è importantissimo che le istituzioni educative, gli enti di ricerca e le organizzazioni private agiscano in maniera attiva nella promozione di politiche e norme in grado di sensibilizzare sul plagio e sulle sue conseguenze. L’etica dell’originalità, del resto, dovrebbe essere perpetrata in ogni contesto, soprattutto perché l’atto della copia indebita mina profondamente all’innovazione, a prescindere dal panorama di riferimento. La società digitale, in particolare, vede nella pubblicazione di contenuti originali un vero e proprio baluardo. Pertanto, gli addetti ai lavori devono garantire e garantirsi il rispetto intellettuale e di responsabilità nella condivisione delle idee. Scopriamo, di seguito, quali sono gli strumenti a nostra disposizione per sfavorire il plagio e quali sono le sanzioni previste per chi lo commette.

Gli strumenti con cui è possibile scoprire un plagio

Ovviamente, per poter lanciare un’accusa di plagio, occorre prima identificarlo. Il mondo del digitale mette a disposizione dei professionisti numerosi strumenti utili a sincerarsi in merito all’autenticità di un determinato contenuto. I software antiplagio sono tra questi. Ne esistono di diversi, progettati specificatamente per identificare il plagio a livelli e con metodi differenti. I software antiplagio tesi lavorano con un vasto database di fonti, in cui sono inclusi articoli, libri, pubblicazioni accademiche e siti web.

Nei casi in cui il plagio è palese, anche utilizzare un semplice motore di ricerca può essere sufficiente. In questi casi, basterà inserire anche solo un paragrafo o qualche rigo del contenuto sospettato per poter effettuare una prima analisi. Soprattutto in ambito accademico, poi, ci si affida al controllo manuale delle fonti sospette, procedendo con un’analisi stilistica, in modo da individuare le falle all’interno del contenuto copiato con cui poter procedere con l’accusa.

Le sanzioni previste per i contenuti plagiati

Ovviamente, una volta scoperto il plagio, le sanzioni per chi è responsabile sono diverse. Esistono, infatti, conseguenze professionali importanti o anche legali, in funzione del contesto all’interno del quale un tale misfatto viene alla luce. Nel contesto accademico, ad esempio, il plagio può condurre ad un richiamo formale o ad un ammonimento scritto.

In ambito professionale, invece, può esserci una sospensione temporanea dalla propria carica o, nel peggiore dei casi, il licenziamento. Non si escludono, poi, azioni legali vere e proprie per violazione dei diritti d’autore o della proprietà intellettuale. Al di là delle conseguenze accademiche e professionali, poi, chi si macchia di plagio perde la propria credibilità.

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