L’Italia di oggi, giù borse, redditi e consumi

ROMA – Giornata finanziaria caratterizzata da pessimi dati su ogni fronte. La Borsa di Milano salva la seduta in chiusura limando le pesanti perdite della giornata e fissando un -0,65%.

Rialza la testa lo spread che torna a sfiorare i 300 punti come se oltre un anno di politiche durissime e di durissimi sacrifici degli italiani fossero stati del tutto inutili.
E mentre negli Stati Uniti è la Casa Bianca a denunciare l’agenzia di rating Standard & Poor’s, con la richiesta del risarcimento di 5 miliardi di dollari, in Italia lo Stato è, purtroppo, fermo e a muoversi ci pensano le associazioni dei consumatori che annunciano una richiesta di risarcimento monstre di 120 miliardi di euro.
Soldi che sarebbero benedetti in un paese che vede crescere, ad illustrarlo oggi l’Istat, la disparità di distribuzione del reddito e crollare, ancora, i consumi come dichiarato da Confcommercio.

Borsa. Milano rifiata nel finale. Giù le banche su lo spread
Piazza Affari riduce le perdite nel finale e chiude a -0,65% in una giornata difficile per le borse europee con Parigi a -1,40 % e Francoforte a -1,09.
Riaffiora una certa tensione sul mercato dei titoli di stato dei paesi periferici con lo spread Btp-Bund a 293 punti ed il rendimento del Btp decennale italiano che ha registrato un aumento 4,57%.
Il riaprirsi del differenziale ha penalizzato il comparto bancario con Mediobanca -3,67%, Ubi Banca -2,45%, Intesa SanPaolo -1,63%, Unicredit -1,70%. Positivo, in controtendenza, il titolo Mps (+1,14%).

Standard & Poor’s. Piovono richieste di rimborso
Dopo l’annuncio della Casa Bianca il titolo della McGraw Hill, la società che controlla l’agenzia di rating S&P contro cui il dipartimento di Giustizia americano ha avviato una causa civile è in calo sostanzioso.
S&P è accusata di avere manipolato talune valutazioni, in particolare di aver gonfiato le valutazioni di prodotti finanziari legati ai mutui, contribuendo a scatenare la peggiore crisi finanziaria dalla Grande depressione.
Il nostro Paese al moemnto si è mosso solo per il tramite delle associazioni di consumatori che hanno annunciato battaglia.

Adusbef e Federconsumatori. Richiederemo un rimborso di 120 miliardi di euro
Duro il comunicato stampa dei consumatori sull’argomento, che commentano l’avvio della maxi causa negli USA, “Un’iniziativa che, come avevamo già reso noto, si è avvalsa anche del contributo delle importanti indagini svolte a Trani dal coraggioso PM Michele Ruggiero su denuncia di Adusbef e Federconsumatori.
Nell’agosto scorso, infatti, il Dipartimento di Giustizia americano, che stava indagando sulle agenzie di rating e sui mutui subprime, aveva acquisito oltre 8.000 pagine degli atti dell’indagine di Trani, chiedendo la collaborazione della Procura e dei Presidenti delle Associazioni da cui è partita la denuncia.
“Siamo riusciti a colpire al cuore il sistema finanziario, smuovendo i meccanismi speculativi a livello mondiale.” – dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti.
Mentre negli Stati Uniti il Governo USA richiederà a S&P 5 miliardi di Dollari di danni, in Italia siamo pronti a richiedere, complessivamente, 120 miliardi di Euro: a tanto ammonterebbero i danni causati al nostro Paese quantificati dalla Corte dei Conti.”

Consumi. Ai minimi storici alla fine del 2012
L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha fatto registrare a dicembre una diminuzione del 2,7% in termini tendenziali ed un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente.
I dati congiunturali degli ultimi tre mesi del 2012 indicano un rallentamento della dinamica discendente dei consumi che ha caratterizzato gli ultimi dodici mesi.
Secondo Confcommercio, a causa degli elementi di criticità ancora presenti non è possibile stabilire se nei mesi finali del 2012 si sia toccata la fase più negativa del ciclo.
A frenare l’ottimismo ci pensa la percezione di una situazione economica fortemente compromessa che è tuttora decisamente diffusa tra le famiglie il cui clima di fiducia ha fatto registrare a gennaio 2013 un nuovo regresso portandosi sul livello più basso dal 1996.
La dinamica tendenziale dell’ICC di dicembre riflette una diminuzione del 3,1% della domanda relativa ai servizi e del 2,6% della spesa per i beni. Come già accaduto per buona parte del 2012, solo i beni e servizi per le comunicazioni hanno mostrato un andamento positivo mentre anche a dicembre il dato più negativo si è registrato per i beni e servizi per la mobilità che hanno mostrato una flessione su base annua del 17,5%. All’interno di questo aggregato, caratterizzato da una decisa tendenza al ridimensionamento per tutti i settori, i dati più allarmanti riguardano le autovetture ed i motocicli. Nella metrica dell’ICC il 2012 si chiude con la peggiore contrazione reale da quando il dato è rilevato, nel 2000.

Le prospettive a breve termine, sempre secondo i dati di Confcommercio, non sono ancora orientate a una ripresa dei consumi.


Reddito
Secondo l’Istat nel 2011 il reddito disponibile per abitante si attestava a 17.979 euro, in aumento dell’1,7% sull’anno precedente.
Fortissima la differenza tra il livello al Nord, con i 20.800 euro sia nel nel Nord-ovest che nel Nord-est, i 19.300 euro nel Centro, livello che scendeva a 13.400 nel Mezzogiorno, pari al 25,5% in meno della media nazionale.
La graduatoria regionale del reddito disponibile per abitante, prosegue l’Istat, vede al primo posto Bolzano, con oltre 22.800 euro, e all’ultimo la Campania, con poco piu’ di 12.500 euro.
Analizzando le componenti nel reddito, nel 2011 i guadagni da lavoro dipendente su base nazionale hanno fatto segnare un aumento pari all’1,7% rispetto al 2010, con l’Abruzzo che ha raggiunto il rialzo maggiore (+4%).
In crescita anche il reddito ‘misto’, frutto cioè dell’attività imprenditoriale svolta dalle famiglie nella loro veste di produttori e il reddito che deriva dalla proprietà di abitazioni.
In calo invece i redditi da capitale (-0,9%), che comprendono interessi, dividendi e altri utili distribuiti dalle società e dalle quasi-società.

 

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