M5S. 163 deputati alla ricerca della pietra filosofale

Dopo cinque ore finita la riunione dei grillini. Per ora nessuna alleanza con il Pd. Se ci sarà,  Grillo lascerà la politica

 

ROMA – C’è chi cerca “persone  che vogliano aiutarci a far uscire dal buio questo Paese da affiancare ai gruppi parlamentari” e chi, come i cittadini italiani,  chiede a gran voce una soluzione immediata affinchè parta un nuovo esecutivo, fiducia inclusa,  per dare via ad un governo che operi un cambiamento di cui il Paese ha bisogno.  

Il tweet di Beppe Grillo apparso oggi sul suo profilo annuncia che il prossimo 15 marzo i suoi deputati entreranno in Parlamento: “Non lasciateci soli”, invoca il comico genovese. Ma gli unici ad essere lasciati soli in questa cosiddetta fase d’inerzia sono i cittadini, con le loro domande senza risposte, con i loro atroci dubbi sul futuro di questo Paese, con la logorante attesa a iun passo dal baratro. Diciamola tutta: siamo tutti un po’ stufi di attendere questo tira e molla, mentre l’incertezza aumenta e il popolo continua a subire le sofferenze inferte da questa crisi.

Oggi i grillini si sono incontrati nuovamente a Roma, in un albergo diverso dal solito, nel quartiere Eur, dove dovrebbero decidere su una probabile alleanza con il Pd. Secondo le poche notizie che trapelano dalle riunioni a porte chiuse ci sarebbe una piccola minoranza che ha addirittura ventilato l’ipotesi di indire un referendum on line per consultare la base del Movimento su questa possibilità. Notizia che Roberta Lombardi smentisce dopo la riunione durata cinque ore:  “Nessuno ha proposto il referendum. La risposta è che nel movimento c’è una discussione, una dialettica. Ma noi non facciamo alleanze con i partiti”,

Al momento tutto tace, anche se l’ombra di Grillo e Casaleggio sono onnipresenti sulla scena politica, ognuno a modo suo. Entrambi, comunque, hanno già fatto sapere che in caso di alleanza con il Pd lasceranno la politica. Oggi Grillo su un tweet ha sscritto così: “Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l’Italia, serenamente, mi ritirerò dalla politica”.

Intanto Vito Crimi, il designato capogruppo al Senato pubblica su facebook “Operazione trasparenza 1”. Un post che mette al corrente gli altri militanti del movimento sul contatto avuto con un esponente del centro sinistra: “Mi ha contattato ieri un esponente di rilievo del Pd – scrive Crimi –  per anticiparmi che lunedì terranno la riunione congiunta dei gruppi da cui proporranno i loro nomi per le presidenze e nei giorni successivi incontreranno i gruppi per comunicarlo e confrontarsi. (p.s. Tutto ciò che succederà lo saprete)”. E’ chiaro che Bersani potrebbe chiedere di eleggere un esponente del Movimento nelle fila del governo, se non addirittura alla presidenza di Camera o Senato. Una cosa abbastanza consueta che non ha nulla a che vedere con gli inciuci tanto temuti. Per questo Crimi ha detto che “la nostra unica proposta a Napolitano sarà per un governo a guida 5 stelle. E se Napolitano dovesse dire di sì penseremo al candidato premier”.

 

Insomma, a parte le bizzarre ipotesi, i grillini neo deputati dovranno decidere sul da farsi anche perchè a breve ci saranno gli adempimenti istituzionali ai quali non potranno sottrarsi, come le commissioni, gli incarichi vari, ecc. Mica potranno fare una riunione ogni volta che c’è da prendere una decisione importante? O andare alla ricerca della pietra fiilosofale per ottenere la migliore risposta? Non per niente i padri della Costituente pensarono di concepire un articolo, ovvero il 67, proprio per garantire la libertà di espressione  “più assoluta” per i membri del Parlamento. Del tipo: agiamo pure uniti senza dimenticare che ognuno ha il diritto di pensare con la propria testa.
E’ stato proprio il neodeputato del Movimento 5 Stelle, Ivan Catalano, ad aprire uno spiraglio, che per alcuni suona più come un lacerante dubbio: “Un governo va fatto se no non va avanti il Paese”, ha detto. “Qualcuno prenderà la decisione di farlo e lo si farà. Ma c’è tempo per discutere, è inutile fare pressioni, non serve a nulla”. Per questo motivo, fa sapere sempre Catalano,   il movimento è in fermento da giorni. E poi dice il giovanissimo esponente di appena 26 anni  “Si può fare tutto – ha aggiunto – non ci sono vincoli”. Tuttavia in questo caso  c’è poco da parlare di pressioni. Forse i grillini deputati non si rendono conto della responsabilità che hanno tra le mani. O forse hanno già dimenticato che, come ci ha abituato il loro leader, l’esplosione sociale si cela dietro ogni angolo.  Sanno bene anche i grillini che oggi più che mai il Paese ha bisogno di esprimere una certezza, ovvero che ci sarà un governo capace di guidare l’Italia verso l’agognato cambiamento, che apra una possibilità per uscire da questo stato di esasperazione. Altrimenti si è solo scherzato. E a quel punto  vale la pena tornare direttamente al voto senza troppe esitazioni e tentennamenti.
Perfino Don Andrea Gallo è intervenuto sulla vicenda del M5S: “Sembra che si siano chiusi in un bunker. Ma io gliel’ho detto: giochiamo al massacro?”. E poi: “In questi giorni  io non ho parlato con Beppe ma so che ad alcuni amici, a lui ancora più vicini, butta giù il telefono. A me Grillo aveva detto che avrebbe aspettato le elezioni per poi avere, alla tornata successiva, una maggioranza assoluta”.

Di sicuro la marcia su Roma dei grillini dal Colosseo a Montecitorio non si farà più. Il M5S avrebbe smentito questa notizia. Meglio così, le marce su Roma suonano come un cattivo auspicio.

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