Monti, invece di frasi fatte dia risposte ai problemi della gente

ROMA – L’elogio della politica (“spesso bistrattata mentre ha dato prova di grande coesione”) non è fra le peggiori gaffe di Mario Monti ma appartiene sicuramente al novero delle frasi fatte e dell’indulgenza esibita per rabbonire coloro che potrebbero dare vita a un Monti bis. Non sono un critico dell’attuale presidente che, essendo venuto dopo Berlusconi e la sua compagnia di ventura, ha il grande merito di aver riscattato il buon nome del paese.

Penso anche che l’ipotesi di un bis sia fra le cose di cui saremo costretti a discutere. Solo che questi mesi di fine mandato dovrebbero spingere il premier a un maggior rapporto con la realtà (Di Pietro, al solito ruvidamente, lo ha invitato a scendere dal pero) e soprattutto a dare una scossa al suo governo. Prendiamo l’agenda di queste settimane e addirittura di queste ore.

La ministra Fornero ha indirizzato ai partiti una lettera contro la proposta di legge presentata da Cesare Damiano sul tema degli esodati invitando i gruppi parlamentari  a recedere. Sulle norme sull’ anticorruzione il governo è diviso. La ministra Cancellieri dovrebbe esser sollecitata affinchè  spinga la polizia ad essere meno violenta contro ragazzi di quindici anni che forse manifestano per la prima volta, come sarà capitato a lei o ai suoi figli, e che non possono essere trascinati per strada e bastonati come bestie. Il ministro Grilli è coinvolto in un giro di telefonate a dir poco imbarazzanti e molti chiedono le sue dimissioni. Insomma il governo ha tante gatte da pelare e soprattutto deve misurarsi con un quadro politico, come si diceva una volta, che è tutto il contrario di quel che rappresenta Mario Monti. Intendiamoci, nessuno nega che sono in corso fenomeni che potrebbero risultare positivi. Le primarie del Pd daranno vita sicuramente a una grande partecipazione  popolare ma sul tavolo c’è addirittura in discussione la sopravvivenza di una intera classe dirigente. Scusate se è poco. Oggi Alfano annuncia che Berlusconi è disposto a non candidarsi se questo servirà a tenere insieme il centro-destra.

E’ un annuncio che va preso sul serio ma che va confrontato con la realtà di uno spappolamento di quella area di cui non si vede la fine. L’intero sistema politico appare completamente destrutturato mentre il silenzio di Beppe Grillo parla più di tanti suoi comizi ad indicare come quel mondo abbia capito che deve far poco per ereditare milioni di voti. Se questo è lo stato dell’arte, di qui alle elezioni Monti dovrebbe dare al paese alcune risposte, almeno due. La prima sappiamo che la sa dare ed è quella di un a corretta amministrazione. La seconda riguarda invece  le basi della rinascita. Soprattutto se Monti non esclude di poter ritornare al vertice del governo è bene che faccia fin d’ora lo sforzo di dire quel che vuole fare. Come lui stesso ha ammesso, la sua cura è stata altamente depressiva e curando la malattia italiana con questa stessa medicina si rischia di ammazzare il paziente. Già di fronte a noi abbiamo un popolo, quello greco , che vive come dopo una guerra. Fra un po’ toccherà agli spagnoli. E gli italiani che fine faranno? Monti deve indicare quelle strade che si possono percorrere se vuole avere l’opportunità di fare il bis. In verità l’intera politica, che solo al premier appare coesa, dovrebbe dar prova di questa sensibilità. Pochi lo dicono ma sull’Italia si sta per abbattere lo tsunami di due crisi industriali catastrofiche: quella dell’auto e quella dell’acciaio. Sentiamo tante belle parole, tante giuste denunce, ma non c’è uno che dica come uscirne. Se lo facesse il premier ad interim, oppure uno dei candidati alle primarie,  non sarebbe male.

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