Ricerca. Le strategie di adattamento dei Coralli al cambiamento climatico

Attraverso una recente ricerca, condotta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), gli scienziati hanno scoperto meccanismi chiave che permettono ai coralli tropicali di sopravvivere di fronte al riscaldamento globale e all’acidificazione degli oceani

Queste scoperte emergono da studi approfonditi su campioni di coralli raccolti durante la spedizione della Tara Ocean Foundation nel Pacifico, svelando informazioni vitali sulla calcificazione di questi organismi essenziali.

Le ricerche, effettuate dagli istituti di scienze polari (CNR-ISP) e marine (CNR-ISMAR), miravano a decifrare come i coralli affrontano le sfide poste dal cambiamento climatico.

Gli scienziati hanno analizzato coralli delle specie Porites e Diploastrea, raccolti tra il 2016 e il 2018, nel contesto di una missione scientifica internazionale. L’obiettivo era esaminare i processi di calcificazione attivati per adattarsi alle pressioni ambientali in aumento.

I risultati, pubblicati in articoli scientifici, tra cui uno sulla rivista “Science of the Total Environment”, evidenziano la capacità di alcune specie di corallo di adattare la composizione chimica del fluido calcificante.

Ciò facilita la formazione dello scheletro carbonatico, offrendo una risposta essenziale contro le minacce ambientali. In particolare, è stata osservata una maggiore resilienza al riscaldamento globale e all’acidificazione negli esemplari di Porites rispetto a quelli di Diploastrea.

La spedizione ha permesso di studiare da vicino i meccanismi di calcificazione di coralli cruciali per gli ecosistemi tropicali, in un periodo in cui il futuro delle scogliere coralline appare incerto. La ricerca sottolinea l’urgenza di strategie globali per mitigare l’impatto climatico e preservare questi ecosistemi vitali.

Marco Taviani, del CNR-ISMAR, evidenzia la resilienza storica di Porites, sopravvissuto a crisi preistoriche, ma avverte che l’adattabilità non dovrebbe portare a un falso senso di sicurezza.

La maggior parte delle specie coralline potrebbe non sopravvivere ai cambiamenti in atto, con conseguenze devastanti per la biodiversità globale.

La ricerca invoca un’azione urgente per ridurre l’impatto umano sugli oceani.

Concludendo, lo studio anticipa l’arrivo della goletta Tara in Italia, che esplorerà il Mar Mediterraneo per studiare la biodiversità e l’impatto dei contaminanti, nel quadro della spedizione “TREC – Traversing European Coastlines”.

Queste ricerche rappresentano passi fondamentali verso la comprensione e la salvaguardia degli ecosistemi marini in un’epoca di cambiamenti climatici senza precedenti.

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