Nel cloud computing quantistico migliorano sicurezza e privacy

Un recente sviluppo dell’Università di Oxford ha segnato un progresso significativo nel campo del cloud computing quantistico, promettendo miglioramenti notevoli in termini di sicurezza e privacy.

Gli scienziati hanno infatti implementato una tecnica chiamata “calcolo quantistico cieco” che permette la connessione sicura tra due unità di elaborazione quantistica, simulando un ambiente in cui un utente si connette da remoto a un server quantistico tramite il cloud.

Questo metodo impedisce al fornitore del server di conoscere i dettagli del calcolo che sta eseguendo, proteggendo così le informazioni riservate dell’utente.

Il concetto di “calcolo quantistico cieco” rappresenta una soluzione agli ostacoli legati alla sicurezza e alla privacy che hanno finora limitato l’adozione di questa tecnologia.

Anche se i test sono stati condotti su scala ridotta, i risultati indicano la possibilità di applicazioni future su larga scala, incluse soluzioni plug-in che potrebbero proteggere i dati degli utenti mentre utilizzano servizi di cloud quantistico.

La ricerca, condotta dal professor David Lucas e dal suo team, ha evidenziato come il calcolo quantistico nel cloud possa essere realizzato in modo scalabile e pratico, offrendo agli utenti sicurezza completa dei dati e la capacità di verificare l’autenticità dei risultati.

Nel contesto attuale, dove la privacy dei dati è sempre più dibattuta, i computer quantistici, che elaborano informazioni usando bit quantistici (o qubit), promettono di rivoluzionare il settore computazionale grazie alla loro capacità di eseguire calcoli complessi molto più rapidamente rispetto ai computer tradizionali.

Con il cloud computing quantistico cieco, gli utenti potranno accedere a computer remoti per elaborare dati sensibili con algoritmi “segreti”, verificando al contempo l’accuratezza dei risultati senza rivelare informazioni utili: un vero e proprio passo avanti significativo per la sicurezza online.

Questa ricerca, pubblicata su “Physical Review Letters”, è stata sostenuta dal Quantum Computing and Simulation Hub del Regno Unitoed è parte del Programma nazionale per le tecnologie quantistiche, per promuovere questa tecnologia all’avanguardia.

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