Nanoparticelle: una nuova frontiera nella lotta contro il carcinoma gastrico

Il potenziale delle nanoparticelle nella lotta contro il carcinoma gastrico sarà al centro del convegno che si terrà domani, 22 giugno, presso la sede del Consorzio Sanniotech ad Apollosa (Benevento) a partire dalle 9.30.

Il dottor Antonio Febbraro, oncologo e direttore scientifico di Onc (Oncology Network Center), spiega: “L’uso delle nanoparticelle come vettori di farmaci a bersaglio molecolare, come il trastuzumab, apre la strada a un rilascio mirato e controllato del farmaco direttamente nel sito tumorale, aumentando le possibilità di cura e riducendo gli effetti collaterali. Nel convegno discuteremo di questo e di altri aspetti legati alle cure più avanzate contro questa patologia”.

Il convegno, intitolato “Bridging the Gap tra Pratica Clinica e Innovazione nel Carcinoma Gastrico: Il Potenziale delle Nanoparticelle”, vedrà la partecipazione di esperti e ricercatori di alto profilo. Tra i relatori ci saranno fra Lorenzo Gamos, superiore dell’ospedale Fatebenefratelli di Benevento, Luca Covotta, responsabile di Chirurgia laparoscopica e del servizio di fisiopatologia digestiva presso la Casa di cura Villa Maria a Mirabella Eclano (Avellino), Piero Porcaro, vicepresidente di Confindustria Benevento con delega alla ricerca e innovazione, Pasquale Vito, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio, Cristiano Huscher, direttore della Chirurgia oncologica robotica e nuove tecnologie presso la Casa di cura prof. L. Cobellis a Vallo della Lucania (Salerno), Gaetano Cardinale, presidente del CDA del Consorzio Sanniotech, Serena Voccola, prima ricercatrice del Consorzio Sanniotech, Andrea Cusano, professore ordinario di Elettronica presso l’Università del Sannio e direttore tecnico del Cerict, e Angelo Ordine, chief operation officer.

“Il carcinoma gastrico – aggiunge Febbraro – rappresenta un importante problema sanitario globale, essendo la terza causa di morte per cancro nel mondo. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo assistito a progressi costanti nella ricerca, che si sono tradotti in un miglioramento della prognosi per i nostri pazienti.

Nella malattia operabile, alcuni recenti studi hanno mostrato che nuovi schemi di chemioterapia possono incrementare il tasso di guarigione di circa il 10%, superando oltre dieci anni di stagnazione in questo stadio della malattia. Nella malattia avanzata, un numero crescente di farmaci ha dimostrato efficacia, permettendo a sempre più pazienti di accedere a una continuità di cure, come già avvenuto per altre neoplasie gastrointestinali. L’immunoterapia ha inoltre fatto il suo ingresso nel trattamento del carcinoma gastrico, accendendo nuove speranze con segnali di efficacia in sottogruppi selezionati di pazienti”.

Accanto a questi traguardi clinici, la ricerca molecolare è in continuo fermento. “La sfida risiede nell’identificare nuovi bersagli terapeutici e marcatori biologici che rendano il trattamento sempre più preciso e personalizzato. Strumenti innovativi come gli organoidi, la biopsia liquida e le terapie cellulari stanno aprendo nuove prospettive in questa direzione” conclude Antonio Febbraro.

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