Il gip ha derubricato il reato, che in un primo momento era omicidio volontario. Secondo il giudice, Alfredo Famoso, morto mercoledì dopo due giorni di coma, sarebbe sceso dall’auto con fare minaccioso
ROMA – Davide Guglielmo Righi, l’aggressore di Alfredo Famoso, il tassista 68enne morto dopo due giorni di coma a Milano, è stato scarcerato. Il gip del capoluogo lombardo Gianfranco Criscione gli ha concesso i domiciliari e ha derubricato il reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale, riconoscendo a Righi l’attenuante della provocazione. Secondo la ricostruzione, domenica 23 febbraio il tassista avrebbe frenato bruscamente, davanti a Righi che stava attraversando con la moglie incinta di otto mesi sulle strisce pedonali, mentre rincasavano dopo aver fatto la spesa in un supermercato. Righi, spaventato, ha scagliato un colpo con una confezione da quattro bottiglie d’acqua contro l’auto dei Famoso. Il tassista è sceso dalla macchina e da qui è nata la lite. Righi poi ha colpito Famoso con la confezione d’acqua che a questo punto sarebbe caduto battendo la testa prima nella ruota di scorta di un suv e poi a terra. La Procura di Milano aveva chiesto che Righi, consulente informatico di 48 anni, rimanesse in carcere con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale, ossia l’accettazione della possibilità e del rischio di uccidere. Nell’interrogatorio di ieri davanti al gip, Righi ha sostenuto, tra le altre cose, che quando il tassista è sceso dalla macchina dopo non aver rispettato la precedenza delle strisce pedonali, ha avuto un atteggiamento aggressivo nei suoi confronti. Il giudice ha riconosciuto all’indagato l’attenuante della provocazione. Il gip gli ha riconosciuto l’attenuante della provocazione perché, da quanto si è saputo, Righi stava per essere investito insieme alla sua compagna incinta e perché il tassista sarebbe sceso dalla macchina con fare minaccioso e aggressivo.