ROMA – Dopo poco più di due anni dalla tragedia della Costa Concordia, che costò la vita a 32 persone, il comandate Francesco Schettino torna sulla nave per il sopralluogo.
Forti tensioni al porto del Giglio, dove gli isolani hanno gli riservato indifferenza, tranne un abitante che gli ha urlato: “Affogati!”. “Sono all’isola del Giglio per contribuire all’accertamento della verità, mettendoci la faccia, come ho sempre detto” ribadisce l’ex comandante ora indagato, convinto del fatto che la sua presunta colpevolezza non è l’unica verità possibile. Schettino è approdato dell’isola martedì sera e nella giornata di oggi ha dato risposte molto nervose, affermando di essere stato aggredito dalle proteste degli abitanti del Giglio e dalle domande dei cronisti. “Rifarebbe l’inchino?” ha anche domandato uno di loro “lei non sa quel che dice” ribatte Schettino. La bagarre al porto è durata circa 20 minuti e non potendo allontanarsi, il comandante è rientrato nei box dell’imbarco e ha atteso che le forze dell’ordine allestissero un corridoio che lo facessero passare senza l’intralcio dei giornalisti e dei fotografi. Salito sulla nave, è stato notato subito il motore della nave completamente ossidato, essendo rimasto quasi due anni sommerso in acqua. Intorno alle 13 sono terminati i controlli del generatore di emergenza della Costa Concordia e il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, ha affermato che “nessuno dei 32 morti è deceduto perché il generatore diesel di emergenza non funzionò la sera del naufragio”, commentando le operazioni dei periti nella verifica di questo preciso apparato della nave, aggiungendo “questo fatto molto grave non mi sembra comunque che possa influire più di tanto sulla ricostruzione dei fatti che abbiamo già svolto durante l’inchiesta sul naufragio”. Anche Sergio Ortelli, sindaco dell’Isola del Giglio ha, ovviamente, speso parole per l’avvenimento di oggi, affermando che “Più che i due giorni di Schettino al Giglio, sono importanti i due anni dalla tragedia della Concordia. Questa giornata è importante non perché si accendono i riflettori sull’Isola ma perché si accende di nuovo il dolore per quanto accaduto. È una giornata importante per fare chiarezza sulla vicenda, come auspicano i gigliesi e tutti quelli colpiti da questa vicenda”, sottolineando anche l’indifferenza dei gigliesi al ritorno di Schettino al Giglio, “semmai gli atti più eclatanti li ha fatti Schettino stesso, sbarcando dal traghetto”.