Non ancora completamente superate le ricadute degli scioperi dello scorso anno, da poco passati gli incendi di Los Angeles, con un mondo del cinema per la quasi totalità da sempre schierato a favore dei diritti umani, il disagio della nuova amministrazione americana pesa e sotterraneamente intimorisce.
Conan O’ Brien, il comico che ha condotto la serata, ha fatto solo qualche battuta sull’attualità. In riferimento ad Anora, l’opera che ha vinto il premio più importante e che racconta l’amore tra una lavoratrice del sesso e il figlio di un oligarca russo, ha detto: “Immagino che gli americani siano felici di vedere qualcuno che si oppone davanti a un russo potente”.
Adrien Brody, al suo secondo Oscar come miglior attore protagonista per The Brutalist, film su un sopravvissuto all’Olocausto, ha invitato a cercare soluzioni di fratellanza contro la guerra, l’oppressione sistematica, l’antisemitismo.
Zoe Saldana, nel ricevere il premio come miglior attrice non protagonista di “Emilia Perez” ha voluto sottolineare di essere «la figlia orgogliosa di genitori immigrati».
Daryl Hannah, chiamata a presentare la statuetta per il miglior montaggio per Anora, ha esclamato “Slava Ucraine”, “Gloria all’Ucraina”, a sostegno della popolazione ucraina dopo il tragico meeting con Trump.
L’attualità è entrata con forza grazie alla vittoria come miglior documentario di No Other Land, diretto da due palestinesi e due israeliani che raccontano i tentativi dell’esercito israeliano di demolire le case di una comunità palestinese nel West Bank, Masafer Yatta. Sul palco il regista palestinese Basel Adra ha detto: «Sono diventato padre due mesi fa e la mia speranza è che mia figlia non debba vivere la mia stessa vita di oggi, avendo sempre paura dei coloni, della violenza, delle demolizioni e degli sfollamenti forzati».
Il collega israeliano Yuval Abraham gli ha fatto eco sottolineando come lui abbia libertà di movimento mentre la legge militare soggioga l’amico Basel. Abraham ha criticato la politica Usa di sostegno alle azioni militari a Gaza aggiungendo: «Abbiamo fatto questo film, palestinesi e israeliani, perché insieme le nostre voci sono più forti».
Il film sugli inizi di Trump imprenditore (The Apprentice di Ali Abbasi), che ha avuto moltissimi problemi di distribuzione, non ha riscosso alcun riconoscimento. Ma quello intorno a questa film resta, nel mondo del cinema, un silenzio che ha parlato.
Ed ecco tutti i riconoscimenti assegnati
Miglior film – Anora
Miglior regia – Sean Baker (Anora)
Miglior attrice protagonista – Mikey Madison (Anora)
Miglior attore protagonista – Adrien Brody (The Brutalist)
Miglior attrice non protagonista – Zoe Saldana (Emilia Perez)
Miglior attore non protagonista – Kieran Culkin (A real pain)
Miglior sceneggiatura originale – Anora
Miglior sceneggiatura non originale – Conclave
Miglior film internazionale – I’m still here (Brasile)
Miglior fotografia – The Brutalist
Miglior colonna sonora originale – The Brutalist
Miglior montaggio – Anora
Migliori costumi – Paul Tazewell (Wicked)
Miglior scenografia – Wicked
Miglior canzone originale – El Mal (Emilia Perez)
Miglior trucco – The Substance
Miglior film di animazione – Flow
Migliori effetti sonori – Dune: Part Two
Migliori effetti speciali – Dune: Part Two
Miglior documentario – No other land
Miglior cortometraggio documentario – The only girl in the orchestra
Miglior corto di animazione – In the Shadow of The Cypress