Ancora pochissimi giorni – a meno che non intervengano proroghe dell’ultima ora ad oggi non previste – per visitare la mostra “Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo” ospitata nella splendida Pinacoteca Comunale della cittadina umbra.
La mostra presenta e illustra i primi anni di vita artistica del grandissimo pittore a Città di Castello (1499 al 1504) le opere e gli autori che hanno contribuito a educarlo e formarlo.
Primi fra tutti il padre Giovanni Santi, Pietro Perugino, Pintoricchio e Luca Signorelli.
Tra le tantissime opere esposte particolare attenzione deve essere riservata al Gonfalone della Santissima Trinità, l’unica opera “mobile” di Raffaello conservata in Umbria; proprio in occasione della mostra è stata oggetto di un eccezionale intervento di restauro curato dall’ICR.
Le numerose installazioni multimediali e le ricostruzioni a grandezza naturale offrono al visitatore la possibilità di rivivere il contesto originario di alcune delle opere di Raffaello a Città di Castello come l’Incoronazione di San Nicola da Tolentino e lo Sposalizio della Vergine che dipinse per la Cappella Albizzini nella chiesa di San Francesco e che è oggi conservato a Brera.
Proprio riferendosi a quest’ultima opera Vittorio Sgarbi in una visita “a sorpresa effettuata il 31 dicembre ha detto “nei prossimi anni sarà opportuna una valutazione politica per riportare qui come restituzione un’opera portata via da un generale di Napoleone: certamente la storia non può essere mutata, appartiene a Brera, ma prima di tutto appartiene a Città di Castello. Credo dunque che sia importante oggi che si può andare sulla luna e si può bombardare per Capodanno, lo spostamento di un’opera da Milano a Città di Castello. Il ritorno qui dello Sposalizio è una restituzione importante, simbolica, spirituale, estetica, culturale che sarà giustificata dal prossimo governo, almeno come credo e spero, senza accettare convinzioni di persone che ritengono che gli spostamenti siano delle dissacrazioni. Si può certamente essere prudenti con opere particolarmente delicate ma non si deve esserlo in maniera prioristica e per ragioni politiche che sono prevalenti sul rispetto delle comunità e delle identità culturali di una grande città come Città di Castello”.
Il percorso della mostra attraversa tutto il primo piano della Pinacoteca e ben due ragioni non devono far tralasciare l’uscita sulla loggia che data 1545: gli splendidi affacci sul giardino rinascimentale e due opere – l’Adorazione dei pastori e l’Assunzione della Vergine – della Bottega di Andrea della Robbia.
Nel Salone monumentale dove si conclude la mostra dal 30 ottobre – giorno di apertura della mostra – il maestro Stefano Lazzari insieme allo staff della Bottega Tifernate sta realizzando una copia dello Sposalizio della Vergine che sarà poi donata alla Pinacoteca.
Il vasto interesse per la mostra e le difficoltà connesse alla pandemia hanno indotto l’assessorato alla Cultura e i Servizi telematici ed informativi del Comune di Città di Castello a realizzare una visita virtuale della mostra. Il percorso on line, redatto da Francesca Mavilla è disponibile al link https://www.cittadicastelloturismo.it/guida-mostra-raffaello-giovane-a-citta-di-castello-e-il-suo-sguardo e sarà permanente.
Raffaello Giovane a Città di Castello e il suo sguardo
Città di Castello, Pinacoteca Comunale
Via della Cannoniera, 22/A
Tel. 075 8520656 – 075 8554202
sino al 9 Gennaio 2022