ROMA – “Eh caro! chi è il pazzo di noi due? Eh lo so: io dico tu! e tu col dito indichi me. Va là che, a tu per tu, ci conosciamo bene noi due. Il guaio è che, come ti vedo io, gli altri non ti vedono…”
E con questo soliloquio allo specchio Lamberto Laudisi, il genero del consigliere Agazzi, ha sollevato il dubbio: “Esiste davvero la verità che affannosamente ricercate”? Un manipolo di curiosi signorotti di provincia è riunito con le loro signore, tutte in abito grigio, in casa del commendatore, per saperne di più sul conto di un nuovo dipendente, il signor Ponza, che è sospettato di tenere rinchiuse sia la moglie che la suocera. Infatti sua suocera, la signora Frola che vivrebbe in un appartamentino elegante al centro del paese, avrebbe più di una volta rifiutato le visite delle altre comari.
Un comportamento che ha destato sospetti e spinto il superiore dell’uomo a chiamare il prefetto della cittadina per svelare le cause di questo mistero.
La mamma della sposa per prima va a casa del consigliere adducendo a ragione di questo suo appartarsi la possessività del genero, che amerebbe sua figlia in maniera talmente esclusiva da non permettere neppure alla madre di farle visita. Una confessione che ha lasciato la platea dei pettegoli basita. Subito dopo la madre si presenta il marito della presunta signora, il Signor Ponza, tutto vestito di nero e dall’aria malsana, che invece racconta che la sua ex suocera sarebbe pazza da ormai quattro anni, dalla morte della figlia e che lui, impietosito, avrebbe spinto la sua seconda moglie a fingersi la figlia della signora per alleviarle le pene.
Nell’ultimo atto, dopo che si alternano le confessioni dei due presunti “folli” e regna la confusione tra gli ospiti di casa Agazzi, al prefetto non resta che convocare la moglie del signor Ponza, l’unica che potesse dire la verità. “Io sono colei che mi si crede. La verità è solo questa: che io sono, sì, la figlia della signora Frola e la seconda moglie del signor Ponza; sì, e per me nessuna! nessuna!”
E col sorriso beffardo Lamberto Laudisi esclama: “Ecco, o signori, come parla la verità”!
Nel personaggio di Laudisi si esprime il punto di vista narrativo di Pirandello: l’umorismo come reazione alla maschera che viene imposta dai vincoli della società borghese, di cui l’autore stesso è vittima. La follia come rifiuto estremo e la polivalenza della verità l’unica risposta possibile alla frammentazione dell’io.
Tra gli attori spiccano per espressività e chiarezza espositiva Marco Vincenzetti nei panni del consigliere Agazzi e Anna Varlese, che interpreta la signora Amalia, sua moglie.
La vista suggestiva dall’alto dell’Aventino sulle meraviglie romane accompagnata dalla brezza del “ponentino” rende la dissimulazione pirandelliana ancor più magica e la calura estiva più sopportabile.
Personaggi Interpreti
Lamberto Laudisi Marcello Amici
La signora Frola Ingrid Mauretti
Il signor Ponza, suo genero Giuseppe Arnone
La signora Ponza Valeria Pistillo
Il consigliere Agazzi Marco Vincenzetti
La signora Amalia, sua moglie Anna Varlese
Dina, loro figlia Ilaria Carlucci
La signora Sirelli Raffaella Zappalà
Il signor Sirelli Umberto Quadraroli
Il signor Prefetto Alcide Pasquini
Il commissario Centuri Lorenzo Messeri
La signora Cini Roberta Rubbino
La signora Nenni Laura Tedesco
Un cameriere Alessio Francescangeli