Aleggia ancora lo spirito di Proietti su “Giulietta e Romeo”, che dal 2003 è stato “il cavallo di battaglia” del compianto maestro, che proprio domenica ha chiuso la tournée al Teatro Quirino di Roma, per festeggiare il ventennale della pièce di punta del “Gigi Proietti Globe Theatre”.
Una “gravosa eredità” è quella passata nelle mani di Loredana Scaramella, per anni regista assistente di Gigi Proietti, al quale ha reso omaggio con una direzione e un allestimento, fedele alla sua ultima versione.
«C’è un lato positivo nel tempo che passa: si può guardare indietro – chiosava l’illustre maestro – cambiare prospettiva, qualche volta tornare sui propri passi. Nel caso di un testo, il ritorno è una possibilità per rivedere e sviluppare intuizioni e pensieri rimasti inespressi, scartati a favore di altri per mancanza di sintonie, di tempo, di coraggio. Ho amato molto la prima versione di Romeo e Giulietta, e amo molto questo nuovo allestimento, simile ma diverso».
“Simile” ma “diverso” spiegava Proietti, che si attenne alla versione shakespeariana, pur attualizzandola: mostrando una Giulietta dall’animo rock e una voce suadente, sempre in compagnia delle sue cuffiette e un Romeo che si strugge d’amore come un “poeta metropolitano”, al ritmo di selfie e rap. Un salto temporale catapulta Giulietta e Romeo ai nostri giorni: con il colpo di fulmine che scatta a un “ballo in maschera” in casa Capuleti, per poi tornare a un’ambientazione cinquecentesca, con abiti e scene che riecheggiano quelle immortalate dal talentuoso pennello di Velázquez.
Il protagonista assoluto rimane, però, il sentimento, quello autentico della giovinezza, che non conosce compromessi e che consumerà le esistenze di Giulietta e Romeo, interpretati dai non più giovanissimi Mimosa Campironi e Matteo Vignati, che sul palco ritornano adolescenti, come due entità eteree che assurgono a mero simbolo di amore eterno, che neppure l’odio tra le due casate veronesi (i Capuleti e i Montecchi) potrà mai compromettere.
Una fiaba d’amore imperituro che oggi come ieri conquista il favore del pubblico, che a stento trattiene le lacrime e non lesina applausi a questa pièce che rappresenta la massima rappresentazione del teatro shakespeariano, con un cast composto da più di venti attori, che armonicamente con un’unica esemplare voce diffondono il messaggio universale del Bardo, riproposto da Proietti e dalla sua epigona Loredana Scaramella: «un teatro per tutti, che nobilita l’animo».
ROMEO E GIULIETTA di William Shakespeare e traduzione Angelo Dallagiacoma
per la regia di GIGI PROIETTI
regista assistente Loredana Scaramella
costumi Maria Filippi
scene Fabiana Di Marco
movimenti di scena Alberto Ballandi
contributi musicali Roberto Giglio
assistente alla regia Francesca Visicaro
direttore tecnico Stefano Cianfichi
disegno luci Umile Vainieri
progetto fonico Daniele Patriarca
Interpreti
Giulietta/Mimosa Campironi
Donna Capuleti/Antonella Civale
Padre Capuleti/Martino Duane
Mercuzio/Diego Facciotti
Paride/Sebastian Gimelli Morosini
Frate Lorenzo/Massimiliano Giovanetti
Padre Montecchi/Roberto Mantovani
Tebaldo, Speziale/Matteo Milani
Balia/Loredana Piedimonte
Principe/Raffaele Proietti
Benvolio/Federico Tolardo
Romeo/Matteo Vignati
Gregorio, Clown/Nicola Adobati
Sansone/Cristiano Arsì
Guardia Principe, Servitore Capuleti/Matteo Esposito
Baldassarre/Giacomo Faccini
Antonio/Luca Giacomini
Donna Montecchi/Valeria Palma
Pentola/Gianluca Passarelli
Paggio Mercuzio/Claudio Righini
Guardia Principe, Pietro/Simone Ruggiero
Abramo, Frate Giovanni/Matteo Sangalli
Sarta, Dama/Francesca Visicaro