“Incompresa” . Barocco freudiano. Recensione. Trailer

ROMA – Proprio come nel libro di Florence Montgomery “Incompreso” è il figlio che non si sente amato e capito dal padre, così nel nuovo film di Asia Argento “Incompresa” è Aria la bambina “difficile”, considerata tale persino dai suoi genitori.

In un bell’attico nel cuore del quartiere romano di Prati, abitato dal fior fiore della borghesia romana degli anni 80, vive Aria, 9 anni, figlia di un attore e una pianista famosi, alle prese con una separazione travagliata. Una famiglia allargata, con figli nati da precedenti unioni, che dopo il divorzio sembrano assorbire tutte le cure e l’amore dei genitori, lasciando Aria abbandonata a se stessa, sballottata da una casa all’altra. Sarà allora l’amicizia con la compagna di classe Angelica, siglata da un patto di sangue e quella con un simpatico gatto nero a riempirle la vita e farle compagnia durante le sue scorribande in una Roma by night.

Per Asia Argento, che di secondo nome fa Aria, questa pellicola sembra essere un film-confessione di un’infanzia di solitudine, vissuta nell’agio, ma nel deserto affettivo, contornata da genitori narcisisti più concentrati sulle proprie carriere e relazioni, che sulla crescita della figlia. Il film è stato recentemente presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard, ricevendo dalla critica una tiepida accoglienza. Non si è fatta attendere la reazione del genio dell’horror Dario Argento che ha negato ogni riferimento autobiografico all’infanzia di Asia in “Incompresa”.  Sarà pur vero, ma a uno sguardo più attento, i sentimenti di Aria sembrano così vividi e sentiti, da ritenersi frutto di esperienza vissuta, freudianamente analizzati, piuttosto che semplici battute tratte da una sceneggiatura asettica.

Bravissima è la tredicenne Giulia Salerno che si cala perfettamente nel personaggio, infondendo ad Aria una forza e una tenerezza rare. Fa una breve apparizione nel film anche Anna Lou Castoldi, figlia di Asia Argento e Morgan, nei panni di Donatina, sorella maggiore di Aria. Interpreti perfetti dei mostruosi genitori: Charlotte Gainsbourg, musicista squilibrata e madre degenere e il bel Gabriel Garko, attore superstizioso e padre assente. Un bel cast – con il formidabile cameo di Gianmarco Tognazzi – per un film interessante e a tratti emozionante, per il resto noioso e infarcito di eccessi e barocchismi, dalle feste all’abbigliamento: veri e propri revival delle riviste patinate anni 80. Tutto sommato una buona prova, senza dubbio catartica e veritiera per Asia -Aria, ormai tutt’altro che “Incompresa”.

Incompresa (109’) di A. Argento

dal 5 giugno nelle sale

con Giulia Salerno, Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko e l’amichevole partecipazione di Gianmarco Tognazzi

Scritto da A. Argento con Barbara Alberti

Distribuito da Goodfilm

Incompresa – Trailer

 

 

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