Monti ci mette la faccia: interventi per esodati e modifiche al mercato del lavoro

ROMA – Monti ci ha messo la faccia ed ha deciso di scendere in campo in prima persona chiedendo ufficialmente ai partiti che lo sostengono di approvare la riforma del mercato del lavoro prima del 28 giugno quando si terrà il vertice della Ue.

La decisione è arrivata a tarda sera quando la situazione pert il governo si stava facendo sempre più difficile anche dopo gli interventi del ministro Fornero  al senato e poi oggi alla Camera dove non aveva raccolto consensi, anzi aveva sollevato nuove polemiche con i gruppi del Pdl, del Pd e anche dell’Udc, pur su posizioni diverse avevano chiesto impegni precisi sia per la questione degli  esodati che per la riforma del mercato del lavoro. Proprio a Fornero in prima persona  il premier aveva affidato la “ missione “  di concordare con i tre partiti il percorso parlamentare per approvare la legge sul lavoro nelle date indicate da Monti. Il premier anche alla luce della bocciature, anche se non  in via ufficiale delle sue proposte sul Fondo di solidarietà europea,  degli articoli che compaiono su autorevoli quotidiani americani sulle sua perdita di fiducia sia in campi interno che internazionale, aveva bisogno come il pane di un accordo con Pdl, Pd e Udc sul voto della Camera.

Una nota di Palazzo Chigi  con gli impegni del governo

Da qui la decisione del premier di rispondere ufficialmente, con una nota di governo  di cui erano già a conoscenza i leader delle maggioranza- “Il Governo – si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi – ha chiesto al Parlamento di accelerare l’esame sulla riforma del mercato del lavoro contenendolo entro tempi compatibili con l’esigenza che la legge sia approvata entro il 27 giugno affinché il Consiglio Europeo del 28 giugno possa prendere atto del varo di questa importante riforma strutturale”. “Il Governo – prosegue la nota – si impegna a risolvere tempestivamente, con appropriate iniziative legislative, altri problemi posti dai gruppi parlamentari: la questione degli esodati e alcuni aspetti della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali. Su questi temi il Governo sta lavorando anche sulla base delle costruttive proposte provenienti dai gruppi di maggioranza”.

Berlusconi:  uscire dall’euro, lo consiglia anche al la Germania
 “Confido che Monti prenderà nelle prossime ore impegni precisi sulle nostre richieste, a partire dagli esodati” aveva affermato  il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, alla riunione del gruppo del Pdl alla Camera, nel sottolineare il sì del suo partito al ddl Lavoro. Così anche Berlusconi:”Abbiamo deciso di sostenere Monti nella richiesta di andare a Bruxelles con la riforma approvata-  ha detto- ribadendo “un leale sostegno al governo”. Sempre Berlusconoi mentre esprimeva “pieno sostegno” al governo ne minava fortemente la credibilità . L’ex presidente del Consiglio si lanciava in una delle sue proposte destinata a sollevare una ondata di ridicolo. Di nuovo proponeva l’uscita dell’Iitalia dall’euro. Aggiungeva che questo Consiglio dava anche alla Germania.  Una testimonianza dello stato di confusione in cui si trova il Pdl con il suo vero leader che sta inseguendo Grillo nelle sue esternazioni antieuropee. Monti  di fatto, per sopravvivere, era “ costretto” a prendere ufficialmente posizione,  mettendo il timbro sulle modifiche alla riforma del mercato del lavoro, garantendo una soluzione per gli esodati.  Dove, come, quando sono però le domade che allo stato non hanno risposta, perlomeno ufficiale anche  se i contatti avuti dal premier con Berlusconi, forse Alfano,, Bersani e Casini, dovrebbero aver chiarito la dinamica parlamentare. Si parla dell’inserimento di modifiche alla legge sul lavoro da inserire nel decreto sullo sviluppo. Per quanto riguarda gli esodati si riaprirebbero i termini stabiliti dalla legge sulle pensioni, prevedendo una sorta di periodi transitorio per la sua applicazione, cosa che Fornero fino ad oggi aveva sempre negato.
Il rischi che si tratti di un compromesso di basso livello

 Dai segnali, le indiscrezioni che arrivano Monti starebbe cercando di salvare capra e cavoli, un colpo al cerchio e una alla botte. Al Pdl la flessibilità in entrata il cui significato non può che destare preoccupazioni. Potrebbe voler dire allargare ancora la maglie dei rapporti di lavoro, mentre se si vuol combattere il precariato si devono restringere  le forme di contratti atipici. Il P, però, se centinaia di migliaia di persone,  che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione,diventassero merce di scambio, non basta l’assicurazione di Monti. Se davvero si vuole affrontare il problema, per tutti gli esodati, per quei quasi quattrocentomila che solo Fornesro si ostina a non vedere occorre mettere sul tavolo le risorsee necessarie nell’arco di diversi anni, dove si prendono..Una sconfessione del suo ministro, evidente e nel sottofondo, si rende necessaria così come il tavolo, da subito, con i sindacati cui il ministro del Lavoro ha chiuso troppe volte le porte in faccia.
i.

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