Centrodestra in crisi. Berlusconi ad Alfano, torno io levati dalla testa le primarie

ROMA – Il centrosinistra fa il pieno di voti per scegliere quale sarà il candidato a presidente del Consiglio.

Il centrodestra si dissangua nelle lotte intestine, coltelli, spade sguainate con Berlusconi che minaccia sfracelli.  Le voci si rincorrono, , ogni ora salta fuori qualcosa di nuovo e tutto ruota intorno a Berlusconi. La realtà è che il cavaliere ha bisogno di stare in campo, i processi che  lo vedono coinvolto non lo fanno dormire la notte, specie quello sulla nipote di Mubarak, la nota Ruby. Il  misterioso rapimento del ragionier Spinelli,  l’ufficiale pagatore delle “olgettine”, lo ha  messo in grande ambascia. Si dice che stia stormendo il suo avvocato,Ghedini,perché gli assicuri che si tratta di una banda di delinquenti che hanno tentato un ricatto grossolano e3 che non hanno niente nelle mani contro di lui. In più, forse questa è la cosa principale,le sue aziende non vanno bene. In uno scenario così allarmante Berlusconi ha seguito in apparenza disinteressato quanto sta avvenendo nel gruppo dirigente del Pdl. Di fatto , si racconta, lui sarebbe stato costretto a dare il via libera alle primarie, non sbarrando il passo al figlioccio, il cavaliere dice che per cui è un figlio, Angelino Alfano SEsi fosse opposto sarebbe stato sconfitto. Perciò ha dato il suo consenso, è stata stabilita la data, il 16 dicembre, il cavaliere ha perfino nominato il comitato dei garanti. Intanto i candidati, una folla, hanno cominciato a raccogliere le firme necessarie per concorrere alle primarie. Alfano ne ha raccolte ben 100 mila. A questo punto Berlusconi ha sentito davvero odor di bruciato ed ha messo i piedi nel piatto.

Il cavaliere rilancia l’alleanza con la Lega

Ha consultato il suo grande amico Bossi, poi avuto il via libera, ha rilanciato la candidatura di Maroni a presidente della regione Lombardia. Solo così- ha detto- si può pensare di vincere le elezioni nella regione più importante d’Italia, capofila del Nord, e da qui rilanciare l’alleanza con la  Lega a livello nazionale. Ai suoi  fedelissimi, un ristretto gruppo ndi cortigiane e cortigiani, ha spiegato la sua strategia. Si base sulla approvazione di una legge elettorale che se può consentire al centrosinistra di avere la maggioranza alla Camera deve escludere questa possibilità per il Senato. L’alleanza con la Lega diventa indispensabile per bloccare il centrosinistra e tornare alle urne presentandosi come i salvatori del Paese. Seconda ipotesi. Partendo dall’alleanza Pdl-Lega costruire un blocco di forze di destra che sia punto di aggregazione dei cosiddetti moderati  che circolano in movimenti  della cosiddetta “società civile”,  di imprenditori, banchieri, qualche anima bella del sindacalismo e non solo dell’Ugl di  “ polveriniana “ memoria. E  da qui muovere le pedine per una grande ammucchiata . un esercito di straccioni alla cui guida  un fiero condottiero, lui, il berlusca.  C’è bisogno di un nuovo partito, una nuova sigla? Emilio Fede, che di queste cose se ne intende e che intravede la possibilità di un angolino in cui infilarsi, fa sapere che Berlusconi annuncerà giovedì la nascita di una lista chiamata “ Nuova cosa azzurra”. Il nome ci sembra davvero banale, ma che la cosa sia possibile non è un’idea campata in aria. Del resto proprio Fede, qualche tempo fa, aveva annunciato che avrebbe dato vita ad una sua lista. Forse già allora con Berlusconi c’erano delle intese in questo senso. Circola anche una seconda ipotesi. Il cavaliere tornerebbe a dirigere l’orchestra, un po’ sgangherata, del Pdl, senza bisogno di far nascere nuove sigle. Ad Alfano avrebbe detto: o stai con me, con il mio progetto e quindi niente primarie, io sono il candidato oppure  non sei più niente.  Stai con i colonnelli e nessuno si ricorderà di te.

 Da Arcore fa sapere che lui e solo lui è il candidato premier

Berlusconi avrebbe usato toni molto duri in alcune telefonate intercorse con il suo “figlio”. Non avrebbe digerito  ciò che Alfano ha detto a proposito di indagati che non devono candidarsi alle primarie, altrimenti lui se ne va. “ Non ti preoccupare-gli avrebbe detto- il problema non esiste perché con me le primarie non si fanno. Io sono il candidato. Se vuoi  fare ancora il segretario  così è. “ Si spiega così la retromarcia dell’ex ministro il quale annuncia che se Berluscioni si candida non ci saranno primarie. Ma la cosa non viene presa troppo bene . Anche fedelissimi del cavaliere come Santanché fanno presente che hanno raccolto tante firme , lei parla di oltre 17 mila e che le depositeranno. Anche l’ex ministro Meloni non rinuncia  alla candidatura e dice che “ sarebbe un errore tornare indietro su un percoso  iniziatio pur tra mille difficoltà”. Lo stesso Alfano non sa più che pesci prendere.

Il segretario del Pdl sballottato da una parte all’altra

Lo sballottano da una parte e dall’altra. Annuncia al cavaliere che convocherà l’Ufficio di presidenza del Pdl per annullare le primarie e lui un minuto dopo si dimetterà”. Berlusconi gli avrebbe assicurato che un angolino per lui lo avrebbe già trovato. Però nella tarda mattina anche lui presenta le firme, centomila, per la sua candidatura e dice: “ Le primarie sono ancora attive, Se Berlusconi si candiderà sarà l’ufficio di presidenza in cui darà comunicazioni in questo senso e noi stabileremo cosa fare. Non sono io a doverle revocare”.  Ci si mette anche Maroni il quale fa il tifo per primarie di coalizione e  poi afferma: “ La mia sfida è far sì che la Lega diventi il primo partito del Nord”. Ed ha anche dichiarato di essere pronto a primarie di coalizione in Lombardia. “ Io ci sono- ha detto- finora il Pdl non è pervenuto.Noi andiamo avanti, i vorti si conquistano nelle piazze”.

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