Italia ostaggio di Berlusconi. Alle 16 riunione del Pdl

ROMA – L’udienza fissata in Cassazione del caso Mediaset, in cui Silvio Berlusconi è imputato, ha travolto il Pdl. Il terzo grado di giudizio è alle porte e il partito del cavaliere ora le tenta tutte urlando al solito accanimento giudiziario nei confronti del loro leader.

Ieri la maggioranza è stata messa a dura prova, ma resta il fatto che ancora una volta i problemi personali di Berlusconi sono prevalsi su quelli del Paese, che non versa affatto in condizioni serene.
Il vertice, tuttavia, sembra abbia deciso di mantenere una linea soft nel governo, non dimenticando che Iva e Imu rimangono delle priorità assolute nell’agenda del Pdl, come promesso durante la campagna elettorale. Insomma, la tenuta dell’Esecutivo tiene botta nonostante la concitata giornata di ieri, mentre il partito democratico, quasi incapace di reagire agli eventi, non ha il coraggio di accelerare i tempi, scrollarsi di dosso l’influenza del centro destra, cambiare la legge elettorale come previsto e tornare il prima possibile alle urne.
Il Pdl, dal canto suo, va avanti per la sua strada e intende continuare a sostenere questo governo. Anche perché strategicamente è l’unica alternativa che resta al centro destra. Nel frattempo sembra che gli avvocati di Berlusconi puntino a dilazionare i tempi e si dicano fiduciosi in un rinvio direttamente dalla Suprema corte.
Contrariamente, ovvero in caso di conferma della condanna, il Pdl si dice pronto a tutto pur di salvare il suo capo. Potremmo assistere a una grande manifestazione di piazza, oppure a una mobilitazione permanente.

Di certo, come ha sottolineato il capogruppo Pdl al Senato, Renato Schifani sarà “difficile rimanere nel governo con un Pd che si è detto pronto a votare la decadenza immediata o meno che sia di Silvio Berlusconi”. Schifani ha spiegato che ieri all’assemblea del Pdl è passata una «linea coerente» e cioè che «è confermata la fiducia al governo finchè persegui i punti programmatici del Pdl». Ma è chiaro che «se ci fosse un evento traumatico per il partito» come la condanna di Berlusconi «si presenterebbero non pochi problemi. Io mi aguro che la Corte di Cassazione sia coerente con precedenti sentenze di non consapevolezza, credo nella giustizia e confido nella coerenza della Corte di Cassazione».

In caso di condanna non è neppure escluso  che i pidiellini possano spingersi fino al Colle per chiedere al capo dello Stato la grazia al cavaliere. Insomma, ancora una volta  l’Italia è ostaggio dei problemi di un solo uomo. L’unico che per un conflitto d’interessi, mai voluto affrontare, continua imperterrito a fare la sua politica: salvarsi l’anima.

Intanto il Pdl ha convocato  per le 16 di oggi pomeriggio la riunione dell’Ufficio di presidenza con Silvio Berlusconi. Il ‘parlamentinò del partito si riunirà a Palazzo Grazioli e al’ordine del giorno rimane la linea  del Pdl alla luce dell’accelerazione impressa dalla Cassazione sul processo Mediaset e le iniziative che il Pdl intende mettere in campo.

Il Pd pronto a tutto

Maretta anche a casa Pd dopo l’appoggio di ieri al Pdl. Oggi  Guglielmo Epifani ha precisato che il suo partito è pronto a tutto: “Andiamo avanti giorno per giorno, credo che si capirà qualcosa ai primi di agosto” ha detto il segretario Pd riferendosi alle vicende processuali del leader  Pdl. Già in mattinata, in una intervista, Epifani aveva spiegato: «noi non temiamo nulla, quale che sia l’evoluzione della situazione. Abbiamo tutte le carte in regola per affrontare qualunque scenario».
«Il fatto che il Pdl non abbia una exit strategy blocca tutto il sistema, per questo il mio suggerimento è di separare le vicende processuali da quelle del governo altrimenti il sistema si blocca» ha proseguito conversando con i giornalisti, per poi sottolineare che «siamo nell’anno più grave della crisi, sarà un autunno difficile». Epifani ha spiegato che è inutile fare previsioni sull’esito dei processi e dunque sul comportamento del Pdl: «vedremo cosa succede, noi attendiamo ma siamo pronti a tutto». «Noi stiamo mostrando responsabilità, stiamo fermi su una posizione che condividiamo – ha spiegato Epifani – ma il clima è veramente pesante». Quanto alle polemiche interne al Pd, il segretario ha assicurato che presto ci sarà un riunione, molto probabilmente del gruppo, per un confronto.

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